venerdì 27 novembre 2009
Le ingiurie ultrà contro Balotelli anche durante Bordeaux-Juventus: l’Uefa potrebbe aprire un’inchiesta. Sissoko: «Il calcio non può fare di più: intervengano le istituzioni».
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Dallo stadio al Parlamento. I cori ingiuriosi contro l’attaccante dell’Inter Mario Balotelli arrivano alla Camera, dove l’esponente del Pd Roberto Giachetti ha preannunciato un’interrogazione su quanto avvenuto domenica scorsa a Torino durante Juventus-Udinese e mercoledì sera a Bordeaux, quando prima della partita persa 2-0 dai bianconeri, un gruppo di ultrà in trasferta ha ripetuto lo slogan («se saltelli muore Balotelli»). Nel suo intervento Giachetti ha ricordato che pur esistendo norme che prevedono sanzioni dure per combattere le manifestazioni di xenofobia e razzismo negli stadi, la società bianconera abbia pagato l’episodio di Juve-Udinese solo con un’ammenda pecuniaria. «Non stiamo parlando di una questione sportiva - ha dichiarato il parlamentare del Pd in aula - ma di ordine pubblico e di civiltà. Chiedo pertanto di sapere quali misure intenda adottare il governo per mettere fine a questi episodi. Le norme esistono, dispongono se necessario anche la sospensione delle partite, e devono essere applicate». Che la vicenda stia assumendo toni preoccupanti oltre che odiosi, tra l’altro a una settimana proprio da Juventus-Inter, lo testimonia anche la presa di posizione di Momo Sissoko, centrocampista di colore della Juve: «Noi giocatori abbiamo ribadito in ogni occasione la nostra posizione, abbiamo fatto il possibile - ha spiegato ai microfoni della Rai il centrocampista del Mali ma di passaporto francese -. La Juventus, come società, ha compiuto tutti i passi necessari. Adesso devono intervenire le istituzioni».Sissoko si riferisce soprattutto a quelle civili, perchè quelle sportive per il momento hanno ritenuto di non squalificare il campo della Juventus, ma non è detto che in futuro sarà sempre così, anche in campo internazionale. Sui fatti dell’altra sera a Bordeaux, l’Uefa attende di ricevere i rapporti dell’arbitro e del suo delegato prima di pronunciarsi sull’eventuale apertura di un’inchiesta per razzismo.Il sottile confine che passa infatti tra tifo becero con insulti, e razzismo pare dividere i pareri in questi giorni. Secondo il ct azzurro Marcello Lippi ad esempio, i cori contro Balotelli sarebbero solo la manifestazione di antipatia verso chi ha qualità. «Non sono sicuro che sia razzismo - dice Lippi in un passaggio dell’intervista rilasciata a L’Espresso in edicola oggi -. È una corrente di antipatia, ovviamente da condannare, verso un giocatore di grandi qualità e dal temperamento combattente».Sulla vicenda si muove anche l’Italia dei Valori che non ha dubbi: «Presenteremo una proposta di legge contro l’odioso fenomeno dei cori razzisti negli stadi», annunciano il capogruppo dell’IdV alla Camera, Massimo Donadi, ed il responsabile sport, Antonio Cabrini, il terzino azzurro campione del mondo in Spagna nel 1982. «Il caso Balotelli - aggiungono Cabrini e Donadi - è solo la punta dell’iceberg di un fenomeno sempre più esteso, alimentato da una brutta ondata di xenofobia che sta contaminando l’Italia, tradizionalmente aperta e tollerante. La politica deve assumersi le proprie responsabilità per contrastare a tutti i livelli una deriva culturale pericolosa e violenta. Per questo la nostra proposta prevede l’inasprimento delle pene per chi istiga al razzismo ed alla violenza negli stadi, impedendo l’accesso alle manifestazioni sportive a chi si sia macchiato di reati a sfondo razzista».
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