giovedì 26 giugno 2014
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Un ritorno mesto, che ha i contorni della disfatta, il sapore amaro del fallimento. Gli azzurri hanno rimesso piede in Italia con addosso tutto il peso della sconfitta. L'Italia era partita per il Brasile con tanti sogni nel cassetto e diverse certezze, oggi ha fatto ritorno a casa con un senso di vuoto dentro, senza presidente federale né ct, dopo le dimissioni di Abete e Prandelli. Ma soprattutto con tante incognite.Gli azzurri sono sbarcati intorno a mezzogiorno a Malpensa, con il boeing 'Tiziano' 8081, che era decollato nella tarda serata di ieri dall'area militare dell'aeroporto Galeao a Rio de Janeiro, poi hanno proseguito per Roma Fiumicino, capolinea di un'avventura da dimenticare. La seconda nel giro di quattro anni. Da Sudafrica 2010 a Brasile 2014 è cambiato nulla, sul piano dei risultati. Nello scalo milanese hanno fatto tappa i giocatori di Torino, Juventus e Milan (da Buffon a Sirigu, da Prandelli a Cassano), in quello romano i vari De Rossi, Aquilani, Perin, Cerci, Insigne, Candreva. E Balotelli? È sceso ovviamente a Milano e si è dileguato con uno scatto senza precedenti nel Mondiale: ad aspettare lui e Fanny c'era un minivan. La solitudine di Mario ha confermato la spaccatura con il resto della squadra, che già era apparsa evidentemente ieri sera alla partenza.   Poca voglia di parlare, qualche sorriso forzato, selfie e immancabili autografi. Tifosi pochi, solo qualche scampolo di curiosità. Ha prevalso l'indifferenza. A Fiumicino però c'era qualche striscione: "Vergognatevi". Difficile che gli azzurri li abbiano visti, dal momento che sono stati fatti passare da una delle uscite di servizio dello scalo. A Malpensa Buffon e Immobile avevano rilasciato qualche dichiarazione. "Per noi è stata una brutta figura - le parole del portierone -. Le critiche a Balotelli? Non parlo di queste cose, non mi interessano le polemiche, ma solo il calcio".  "Il Mondiale è un'esperienza che mi arricchisce e mi farà crescere - le parole dell'attaccante Immobile -. Peccato sia finita così. La Germania è stata una scelta ragionata, perché cerco di migliorarmi, di fare nuove esperienze. Mi farà bene andare all'estero. Così come le parole di Buffon dopo la sconfitta con l'Uruguay: ne farò tesoro". Immobile ha anche parlato della morte del tifoso Ciro Esposito (un paio di striscioni anche per lui, a Fiumicino, ndr), che era stato gravemente ferito nelle ore immediatamente precedenti la finale di Coppa Italia. Immobile ha raccontato che "ci hanno comunicato della sua morte poco prima della partita contro l'Uruguay: è una notizia che ci ha rattristato e dispiace".
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