lunedì 22 luglio 2013
​Drammatico incidente sul circuito di Mosca nella gara della Supersport: il 25enne centauro italiano è caduto sotto la pioggia battente ed è stato investito. Inutili i soccorsi. Melandri accusa: «Non si vedeva nulla, bisognava fermarsi».
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A due anni dalla scomparsa di Marco Simoncelli, un altro pilota italiano muore in pista. Il 25enne centauro è rimasto vittima di un drammatico incidente sul circuito di Mosca dove si svolgeva, sotto una pioggia battente, una gara del mondiale Supersport. Una dinamica molto simile a quella che costò la vita a Simoncelli. Anche a Mosca lo sfortunato pilota finito per terra a 250 all'ora è stato travolto dalla moto di un altro italiano, l'incolpevole Lorenzo Zanetti. Un impatto che non ha lasciato scampo. Antonelli è stato subito trasportato al centro medico del circuito ma ben presto le sue condizioni sono apparse gravissime. Il ragazzo ha perso conoscenza ed è morto poco dopo. La gara, prima sospesa, è stata annullata. Cancellate tutte le altre competizioni previste nel pomeriggio, compresa la gara due della Superbike in cui sarebbe stato impegnato Marco Melandri, già vincitore della gara 1. Decisione tardiva, e polemiche inevitabili: perché nessuno ha fermato la corsa che stava per cominciare sotto una pioggia battente? Duro Melandri: "Oggi qui non si doveva correre. La gara non si doveva svolgere, in pista non si vedeva nulla e dovevamo fermarci" l'accusa del pilota.Antonelli era nato il 17 gennaio 1988, e aveva cominciato a correre giovanissimo; fin da piccolo aveva manifestato una passione enorme per le moto e la velocità, e coraggio da vendere. Nel 2007 Antonelli arrivò secondo nel campionato europeo Superstock 600. Questo doveva essere il suo anno. 
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