sabato 27 ottobre 2012
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Fede, turismo, religione, ma anche economia e promozione del territorio. C’è questo e molto altro tra le ambizioni di Aurea, la Borsa annuale del turismo religioso e delle aree protette. L’iniziativa nata a San Giovanni Rotondo e giunta alla settima edizione, approda in Calabria, per volere della Regione, in collaborazione con la Conferenza Episcopale Italiana e l’Enit: una tre giorni (oggi la chiusura) di incontro tra domanda e offerta, e di riflessione sul tema del «viaggio», a pochi giorni dall’inaugurazione dell’Anno della Fede, grande occasione per vivere i pellegrinaggi verso i luoghi simbolo del nostro Credo.Le cifre del turismo religioso sono in crescita come evidenzia l’indagine realizzata a giugno dall’Isnart per conto di Unioncamere, che indica l’Italia, non a caso, quale destinazione più richiesta: la Penisola vanta l’85% del patrimonio artistico, culturale e monumentale europeo, e quasi il 70% dei beni culturali esistenti in Italia sono della Chiesa Cattolica. La basilica di San Pietro, a Roma, resta la meta più visitata, seguita da San Giovanni Rotondo, Assisi, Loreto e Pompei. Dall’indagine emerge inoltre un trend di crescita pari al 25% della domanda di turismo religioso da parte dei tour operator europei. Le cifre restano pressoché identiche (22,2%) se si passa alla visione 2013 degli operatori Usa che inseriscono gli eventi religiosi tra i prodotti turistici in crescita: 66,7%. Illuminante lo spaccato relativo al profilo socio-demografico dei turisti interessati al settore. In particolare, dall’inchiesta è venuto fuori che i viaggiatori interessati al turismo religioso sono di profilo culturale ed economico-sociale medio, viaggiano in coppia/famiglia senza figli (32,8%) e in alternativa con gruppi (32,8%). Per il 41,4% sono anziani e adulti. Le stime dell’Organizzazione mondiale del turismo (dati 2008) raccontano di 330 milioni di viaggiatori per una spesa di 18 miliardi di dollari. A livello italiano risultavano più di 40 milioni di visitatori diretti verso i luoghi della fede.«Da sempre il viaggio è una metafora dell’esistenza – dice il direttore dell’Ufficio nazionale per la Pastorale dello sport, del turismo e del tempo libero della Cei, don Mario Lusek –. L’uomo viator è da sempre a noi familiare sia per la sua ricerca di senso e di significato sia per la ricerca di mete diverse per incontrare tradizioni e culture opposte alle sue. Per questo anche la Chiesa si occupa di turismo, perché sa di avere una competenza educativa e un’attenzione particolare verso il pellegrino». La Chiesa in campo per «promuovere la cultura del viaggio, la cultura del turismo, mettendo l’uomo sempre al centro dei suoi movimenti, quell’uomo che valorizza i territori che visita. Un territorio che non rappresenta soltanto un posto geografico ma è dimora dell’uomo, luogo di incontro tra culture diverse».Dopo la giornata inaugurale, giovedì, al Santuario di san Francesco di Paola, ieri i partecipanti sono stati impegnati in un educational tour che li ha portati a Paravati, il paese della mistica Natuzza Evolo, e a Serra San Bruno dove esiste la certosa creata da san Bruno da Colonia. Oggi tappa a Gerace, che conserva una cattedrale greco ortodossa, e la chiusura a Reggio Calabria, tra ricchezze spirituali e i bronzi di Riace. Grazie ad Aurea, 52 buyer provenienti dall’Italia e dall’estero hanno incontrato 180 seller, rappresentanti di strutture ricettive, operatori e agenzie. Domanda e offerta che si misurano per un turismo religioso che riesca a offrire servizi di qualità a un viaggiatore-pellegrino, quello di oggi, sempre più esigente e attento.
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