sabato 30 giugno 2018
Il tenore italofrancese rinuncia a essere Lohengrin. La nuova produzione salvata dall'arrivo del polacco Piotr Beczala. «La decisione è stata difficile ma sono elettrizzato»
Il tenore Roberto Alagna durante un concerto

Il tenore Roberto Alagna durante un concerto

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Roberto Alagna fugge ancora. Dopo la Scala, tocca stavolta al Festival wagneriano di Bayreuth in Germania. Il tenore italofrancese, passato alla storia per aver abbandonato il palcoscenico del Piermarini a Milano dopo i fischi dei loggionisti durante l’Aida del 10 dicembre 2006, diserta la rassegna tedesca a tre settimane dall’inaugurazione, il 25 luglio. Avrebbe dovuto interpretare il protagonista di Lohengrin nell’attesa nuova produzione di quest’anno diretta da Christian Thielemann. Era stata nel 2017 la pronipote del maestro e direttrice della kermesse, Katharina Wagner, a rendere noto il debutto di Alagna in un ruolo wagneriano. Sabato 30 giugno l’annuncio del Festival che riferisce le parole dell’agenzia del cantante: Alagna «è stato sovraccarico di impegni e non è riuscito a preparare in modo soddisfacente la parte». Negli ultimi mesi il tenore è stato impegnato in Samson et Dalila fra Parigi e Vienna, in Turandot e Otello sempre nella capitale austriaca, in Cavalleria Rusticana e Pagliacci a New York.


La stampa tedesca si scaglia già contro la star parlando di un comportamento «certamente poco professionale». E ne ripercorre i forfait. A cominciare da quello che ha reso celebre Alagna. Era il 10 dicembre 2006, seconda rappresentazione di Aida che a Sant’Ambrogio aveva aperto la stagione del Teatro alla Scala di Milano. Alagna vestiva i panni di Radames. Dopo la sua aria «Celeste Aida» contestata, peraltro in maniera abbastanza moderata, da una parte del loggione, Alagna non ci pensò due volte, si tolse la corazza e abbandonò il palcoscenico. Ai melomani del Piermarini non erano piaciuti i suoi commenti sui giornali sulla competenza del pubblico. E così il mezzosoprano Ildiko Komlosi si ritrovò in scena a fare «un duetto da sola», come aveva detto lei stessa. Passava di lì il Radames di riserva, Antonello Palombi, che entrò in scena in jeans nello sconcerto generale. Ne seguì una polemica furibonda, con dichiarazioni, controdichiarazioni e recriminazioni.

La riconciliazione sembra prossima nel 2016. E invece il tenore, per paura di fischi ulteriori, aveva rinunciato di nuovo – dopo che il suo nome era già sul cartellone – al ritorno alla Scala con il Werther in forma di concerto. Il sovrintendente Alexander Pereira aveva lavorato alla rentrèe. E i due si erano visti quattro volte. Poi sul suo profilo Facebook Alagna aveva spiegato che le date erano «incompatibili con altri impegni». E con un comunicato La Scala aveva preso atto del suo ritiro.


La stessa cosa avviene adesso sulla collina verde di Bayreuth dove dal 1876 si tiene il Festival fondato dallo stesso Wagner. In questi giorni iniziano le prove delle opere in cartellone: in particolare Lohengrin, la nuova produzione che aprirà la rassegna il 25 luglio. E venerdì sera, 29 giugno, Alagna ha fatto sapere alla direzione artistica della manifestazione che lui non ci sarà. Così Bayreuth resta senza Lohengrin. Almeno per il momento. Perché, si legge nella nota pubblicata anche sul sito, i vertici della rassegna stanno cercando «alacremente» un sostituto. Alla Scala era già pronto; in Germania no.

Mai Alagna – che è specializzato nel repertorio francese e italiano – aveva interpretato un capolavoro di Wagner. Sarebbe stato il suo debutto. Per di più nel Festival che porta la firma della stessa geniale penna tedesca. C’è già chi immaginava un “cavaliere del cigno” eroe mediterraneo, come fosse un sogno wagneriano visto che il compositore adorava l’Italia. Invece, niente. A fine maggio il tenore aveva dichiarato in un’intervista alla rivista Oper! di aver pensato a lungo prima di accettare la proposta. E considerava l’approdo a Bayreuth una sfida, partendo dalla dizione: «Il mio tedesco dovrà essere buono. Quindi sto imparando il testo con molta attenzione».


L’assenza del protagonista è durata pochi giorni. Il 5 luglio è stato comunicato che Piotr Beczala ha accettato di sostituire Alagna a Bayreuth. Di fatto il cinquantunenne tenore polacco salva la nuova produzione di Lohengrin che aprirà il Festival il prossimo 25 luglio. Il tenore ha meno di tre settimane per provare. In un messaggio ai fan nel suo sito web, Beczala si dichiara elettrizzato per il debutto a Bayreuth e si scusa con coloro che saranno delusi nel non poterlo seguire in altri luoghi previsti. Benché non esattamente una voce wagneriana, Beczala ha debuttato nel ruolo di Lohengrin nel maggio del 2016 alla Semperoper di Dresda al fianco di Anna Netrebko. Alla stampa tedesca il tenore ha spiegato che «la decisione è stata difficile». Poi ha rivelato di essere stato «a Bayreuth per quattro giorni nel 2015 in incognito con Christian Thielemann». Il suo debutto a Dresda gli pareva «una sorta di prova generale per Bayreuth ma poi tutto si è evoluto diversamente e sono sono rimasto deluso». Il tenore ha anche annunciato di aver «già firmato per due concerti di gala a Bayreuth con Anna Netrebko nel 2019». Sempre che non venga confermato anche nei prossimi anni nel ruolo di Lohengrin.

La nuova produzione Lohengrin è concepita dal regista statunitense Yuval Sharon e vedrà sul podio una delle migliore bacchette wagneriane contemporanee: Christian Thielemann. Elsa sarà interpretata da Anja Harteros che si è “aggiudicata” la parte dopo che per due anni era stata ipotizzata la presenza di Anna Netrebko. Tornerà invece sulla collina verde Waltraud Meier, che aveva calcato per la prima volta la scena di Bayreuth nel 1983: dopo 18 anni di assenza sarà di nuovo al Festival nei panni di Ortrud.


AGGIORNATO IL 7 LUGLIO 2018

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