lunedì 5 agosto 2019
Aveva 79 anni. Ha diretto la fiction fin dalla prima puntata, scegliendo di persona Luca Zingaretti nei panni del commissario creato da Andrea Camilleri. È rimasto sul set fino all'ultimo.
Il regista Alberto Sironi sul set del Commissario Montalbano (Ansa)

Il regista Alberto Sironi sul set del Commissario Montalbano (Ansa)

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A breve distanza da Andrea Camilleri Montalbano perde un altro "padre", questa volta televisivo. È morto ad Assisi Alberto Sironi, regista di Il commissario Montalbano fin dal primo episodio delle fortunatissima serie di fiction. Egli stesso aveva fatto i provini a tre attori per il ruolo principale, scegliendo poi Luca Zingaretti.
Sironi è scomparso all'età di 79 anni. Aveva scoperto di recente di essere malato, ma questo non gli aveva impedito di mettersi
dietro la macchina da presa dei nuovi tre episodi della serie. Con il peggiorare delle sue condizioni era stato lo stesso
Zingaretti a prendere in mano la regia nell'ultimo periodo delle riprese. L'ultimo ciak risale al 26 luglio scorso.
Lombardo di Busto Arsizio (Varese), Sironi era molto legato alla Sicilia. La sua vita professionale era iniziata a Milano, dove si era formato alla scuola d'arte drammatica del Piccolo Teatro guidata da Giorgio Strehler e Paolo Grassi. Fu in Rai, sul finire degli annì 70, che passò dietro la cinepresa: iniziò a realizzare inchieste, sia in Italia che all'estero, occupandosi anche di sport.

L'esordio nella fiction nel 1978, quando curò la sceneggiatura e la regia di due telefilm tratti dalla raccolta di racconti Il centodelitti di Scerbanenco, mentre tra il 1987 e il 1990 scrisse il soggetto della serie tv Eurocops dirigendone tre episodi. Nel 1995, per Rai1, filmò Il grande Fausto, la fiction biografica in due puntate dedicata al campione di ciclismo Coppi.
Poi lo sbarco nella famiglia del Commissario di Camilleri, quando all'inizio andava in onda ancora su Rai2, per poi passare
su Rai1 grazie all'enorme successo di pubblico. Sironi si era regalato anche un breve cameo, nell'episodio omaggio a Marcello
Perracchio, compianto interprete del dottor Pasquano: il regista entrava in scena con un vassoio di cannoli, dolce preferito del
medico legale.

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