venerdì 8 settembre 2017
Alla Mostra del cinema presentate le novità. «Missione possibile», sei reportage dalle periferie del mondo, e «Italiani anche noi», su integrazione e cultura.
Tv2000 a Venezia74. La sfida di raccontare la realtà

Tv2000 a Venezia74. La sfida di raccontare la realtà

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“La televisione sempre più involuta su se stessa. Per Tv2000, invece, il racconto della realtà è fondamentale”. Così il direttore dell’emittente cattolica, Paolo Ruffini, ha presentato oggi le novità del palinsesto, insieme al direttore generale Lorenzo Serra, in occasione della Mostra di Venezia presso lo Spazio della Fondazione Ente dello Spettacolo – FedS.

In anteprima 2 nuovi programmi: “Missione possibile”, sei reportage nelle periferie del mondo, condotto dall’inviato di “Striscia la Notizia”, Max Laudadio, e “Italiani anche noi”, sull'integrazione e sulle scuole per i migranti, condotto e ideato da Eraldo Affinati.

È stata inoltre presentata la grande cineteca di Tv2000 con oltre 150 film e documentari, fra cui molte prime tv come “Due giorni e una notte” dei fratelli Dardenne che farà parte di un ciclo sul lavoro.

Dal Benin, dove sta girando, Laudadio ha mandato un saluto: "Ho trascorso l’estate partecipando a tre docufilm sulle missioni di pace nel mondo per Tv2000, un lavoro che si è subito trasformato in una grande esperienza di vita. Ho incontrato tanta sofferenza ma anche una grande speranza, un’inaspettata bellezza, un’energia indistruttibile. Ho scoperto che la visione di qualcuno può cambiare la storia di tante persone, e l’ho visto negli occhi e nel fare di missionari che hanno detto “si può fare”. Ho cercato di affrontare i temi delle puntate - l’abbandono, la malattia, il razzismo sociale e religioso - vivendo le missioni da volontario e con un’ unica regola: l’allegria".

Erando Affinati, invece, proporrà un viaggio nell’integrazione dal Nord al Sud dell’Italia: “Credo che un programma come ‘Italiani anche noi’ – ha spiegato oggi a Venezia - abbia un valore etico. Abbiamo cercato di accendere le luci su un Paese che vuole cambiare nel confronto attivo con gli immigrati. In questo senso le scuole ‘Penny Wirton’ sono un laboratorio antropologico della nuova Europa”.


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