lunedì 17 febbraio 2014
​È il tempo bizzarro e mutevole uno dei protagonisti di queste Olimpiadi invernali. La staffetta femminile azzurra delle short track punta al podio con l'aiuto di Arianna Fontana. E per lo show si specula sulle lacrime di dolore.
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​A Sochi il vero protagonista dei Giochi sta diventando il meteo. E merita senza dubbio la medaglia d’oro dell’imprevedibilità. Prima il caldo primaverile, che scioglie la neve come un gelato e provoca imponderabili ruzzoloni, poi la nebbia, che obbliga a ribaltare il rigidissimo programma olimpico e ricalibrare prove e gare e costringe il sistema nervoso degli atleti a fare gli straordinari.  Ma se con la neve “frolla” si poteva, comunque, inforcare gli sci a costo di ribaltare i pronostici, con la nebbia non c’è altro da fare che restarsene al coperto ad aspettare che l’umidità si abbassi.Così, il biathlon mass start uomini si è trasformato in una gara ad ostacoli e da domenica salta da un giorno all’altro. Sulla giostra dei rinvii è salito anche lo snowboard, costretto a rinunciare alle qualificazioni passando direttamente alle finali, accoppiando gli atleti in base alla graduatoria Fis.Le precauzioni sono giuste, per una volta lo show business è stato messo in secondo piano: La sicurezza degli atleti deve venire prima di tutto, in barba ai programmi, però è inevitabile il rovescio della medaglia: adesso si rischia il sovraffollamento delle gare.  Allo show non ha voluto, invece, rinunciare una giornalista della tv americana Nbc che ha assediato Bode Miller, subito dopo aver conquistato il bronzo nel supergigante - sesta medaglia olimpica - e lo ha incalzato con una raffica di domande sul fratello minore Chelene, morto l'anno scorso a 29 anni. Il fuoriclasse statunitense non è riuscito a trattenere le lacrime e la Nbc ha, poi, mandato in onda il servizio in prima serata con ben 75” dedicati alle immagini del pianto di Miller.Intanto, lo spettacolo delle Olimpiadi perde uno dei suoi protagonisti più acclamati, per il colore più che per le prestazioni: il team del bob a due della Giamaica. Al termine della terza manche la formazione caraibica si è ritrovata 29ª su 29 equipaggi, distanziata “anni luce” (6”25) dalla Russia capolista. Esclusa, quindi, dal quarto turno che ha assegnato la medaglia d’oro proprio ai padroni di casa, davanti a Svizzera e Stati Uniti, con l’equipaggio italiano, formato da Simone Bertazzo e Simone Fontana, arrivato 14°.  Peggio del team “Rasta Rockett” formato da Winston Watts e Marvin Dixon ha fatto solo il team della Serbia, ritirato dopo la seconda manche per cui non figura in classifica. “Non sono le mie prime Olimpiadi e non saranno le ultime - ha commentato il pilota Watts -. Primi o ultimi siamo contenti di essere qui”.  Decisamente diverso l’umore con il quale Aksel Lund Svindal lascia anticipatamente Sochi. Il campione norvegese, che da Vancouver tornò a casa con tre medaglie, ha deciso di rinunciare al gigante perché debilitato dalle cure di una allergia. Su tre gare disputate il miglior piazzamento di Svindal è stato il quarto posto in discesa. Inutile provare a raddrizzare una situazione irrecuperabile, meglio cercare di recuperare le forze per puntare tutto sulla Coppa del Mondo, in classifica è secondo e il successo potrebbe essere più abbordabile.  È tornato a casa anche Christof Innerhofer, raggiante nonostante la scivolata alla seconda porta del supergigante, la sua gara. Le Olimpiadi hanno sempre qualcosa di speciale, ancora di più se in valigia si ha due medaglie. E poco importa se alla collezione manca quella più brillante.Chiuso il sipario sulle discipline veloci lo sci alpino si dedica alla “tecnica”. Nello slalom gigante Federica Brignone è stata vice campionessa del mondo (nel 2011, a 20 anni) ed è a lei, oggi (ore 6.30 e 10), che si affida la squadra di sci alpino per provare a muovere il medagliere. Può puntare al podio anche Nadia Fanchini, mentre lottano solo per un buon piazzamento Denise Karbon e Francesca Marsaglia. Ma sullo slalom incombe l’incognita nebbia che in questi ultimi giorni ha causato il rinvio di diverse prove.  Una medaglia quasi certa, invece, è quella che dovrebbe arrivare dalla staffetta femminile dello short track (13.04) nella quale gareggiano solo quattro squadre. A dare una spinta alle azzurre ci sarà ancora Arianna Fontana che vuole raggiungere una storica tripletta olimpica sul podio, in attesa della prova sui 1000 metri che, sempre domani, propone le batterie. Duplice impegno anche per Martina Valcepina ed Elena Viviani. Batterie anche per i 500 maschili con Anthony Lobello e Yuri Confortola. Poche speranze, invece, nella combinata nordica che propone il trampolino lungo: quattro gli azzurri sugli sci guidati da Alessandro Pittin, ancora amareggiato dal quarto posto della prova con il “corto”.
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