giovedì 21 ottobre 2021
Presentato l'intervento sulla cappella Cornaro in Santa Maria della Vittoria a Roma, vertice assoluto del barocco romano e dell'integrazione tra tutte le arti: scultura, pittura, architettura
La Cappella Cornaro con l'Estasi di Santa Teresa d'Avila di Gian Lorenzo Bernini, nella chiesa di Santa Maria della Vittoria a Roma. L'opera è stata oggetto di un restauro integrale

La Cappella Cornaro con l'Estasi di Santa Teresa d'Avila di Gian Lorenzo Bernini, nella chiesa di Santa Maria della Vittoria a Roma. L'opera è stata oggetto di un restauro integrale - Ansa/Claudio Peri

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L'Estasi di santa Teresa di Gian Lorenzo Bernini è l'immagine simbolo del barocco romano ma anche l'opera che ne condensa gli ideali: la conoscenza e l'esperienza del divino non è astratta ma passa attraverso i sensi. Una dimensione totale che Bernini ha interpretato attraverso la fusione di tutte le arti, scultura, pittura e architettura - quello che egli stesso chiamava "bel composto". Ecco allora che la cappella voluta dalla veneziana famiglia Cornaro in Santa Maria della Vittoria non si limita a mostrare all'interno di una edicola architettonica la santa carmelitana di Avila trafitta e travolta dall'amore di Dio (certo la freccia dell'Angelo, ma soprattutto la luce - naturale e mistica assieme, esattamente come in Caravaggio - proveniente da una finestra nascosta), ma inserisce un asse verticale che va dal pavimento, dove compare l'immagine della morte, alla volta con il Paradiso. E ai lati i membri della famiglia Cornaro osservano la scena come dai palchetti di un teatro...

Non poteva essere altrimenti che un "restauro integrale" quello che ha coinvolto la Cappella Cornaro, realizzato dalla Soprintendenza Speciale di Roma e preceduto da un lungo e approfondito studio preliminare che ha rivelato episodi inediti della sua storia. Presentato oggi, il restauro non solo ha consentito di restituire la corretta lettura dell'opera a partire dalla luce e dai colori, ma anche permesso di indagare il metodo di lavoro usato da Bernini.

Grazie al restauro, alla pulitura e al controllo di ogni superficie, sono stati ripristinati i colori dell'Empireo e degli angeli intorno alla colomba dello Spirito Santo, le dorature originali, le superfici delle sculture e dei marmi. A rendere l'intervento particolarmente complesso è stata proprio la varietà di materiali e tecniche impiegate da Bernini.

"L'intervento si è reso necessario per risolvere alcune criticità non affrontate nel corso dei restauri precedenti - riferisce il direttore scientifico del progetto, Mariella Nuzzo" In particolare, all'interno dell'edicola architettonica "è stata riposizionata la vetrata che irradia il gruppo scultoreo con Santa Teresa e l'Angelo e sono stati restaurati gli stucchi del cupolino. Occasione preziosa anche per verificare le condizioni della complessa decorazione del registro superiore, che ha portato a un importante lavoro di consolidamento e pulitura della sontuosa nuvola tridimensionale sulla quale il pittore Guido Ubaldo Abbatini", su disegni dello stesso Bernini, "ha raffigurato l'Empireo, dei riquadri con le storie della Santa e degli angeli dell'arcone".

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