giovedì 20 febbraio 2020
Reduce dal quinto posto a Sanremo con «Gigante» dedicata al nipotino, il rocker festeggia 40 anni di carriera con l'album «Pugili fragili»
Pierò Pelù dopo Sanremo pubblica l'album "Pugili fragili"

Pierò Pelù dopo Sanremo pubblica l'album "Pugili fragili"

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Un album rock con sonorità elettroniche per trattare temi di attualità, come la lotta per la difesa dell’ambiente e il contrasto ai femminicidi. «Avendo tre figlie femmine, l’argomento mi sta a cuore moltissimo» ha spiegato oggi a Milano Piero Pelù durante la presentazione di Pugili fragili, il nuovo disco con cui l’artista festeggia i 40 anni di carriera. L’album, che contiene il brano Gigante, dedicato al nipotino appena nato e che è valso al cantautore il quinto posto a Sanremo, non a caso si apre con Picnic all’inferno, con la voce di Greta Thunberg che lancia i suoi appelli per la difesa del pianeta. Un argomento che sta a cuore all’artista, che prosegue il suo Clean beach tour (Spiagge pulite tour) e lo assocerà, dove possibile, anche alle date del suo tour, che prenderà il via il 3 luglio a Isola del Castello a Legnano (Milano) in occasione del Rugby Sound Festival.

«Il mio impegno continua. Raccogliere plastiche è un gesto rivoluzionario» aggiunge il cantante fiorentino che prosegue anche la lotta contro la violenza di genere. Pelù si presenta con una fascia rossa al braccio, come già sul palco dell’Ariston, per sensibilizzare contro i femminicidi: «Noi uomini italiani siamo incapaci a gestire i rapporti, e voi donne ci dovete scusare. Ma servirebbero associazioni che aiutino gli uomini abbandonati, che sono sotto choc, a imparare ad affrontare la situazione in maniera civile. Non ce la faccio più a sentire le notizie che arrivano ogni giorno – aggiunge –. Devono partire politiche di sostegno agli uomini prima che succedano questi disastri. Per far si che intervenga la società civile e la politica dovremmo incatenarci di fonte al ministero delle Pari Opportunità». Un tema che il cantante affronta in uno dei brani più forti del disco, Nata libera, «dove entro nella mente di un uomo che, dopo un amore finito male, si trova in un pozzo scuro dove vorrebbe trascinare anche lei. E’ un brano che denuncia quella violenza che dobbiamo prevenire».

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