giovedì 9 aprile 2020
Dalla World Digital Library dell'Unesco alla Vaticana, un viaggio virtuale alla scoperta di manoscritti e altre rarità
La Biblioteca del Trinity College a Dublino

La Biblioteca del Trinity College a Dublino - Foto libera da diritti

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La notizia circola da un po’ di giorni, non è del tutto esatta, ma è comunque un’ottima notizia: in occasione dell’emergenza coronavirus, si dice, l’Unesco permette di accedere gratuitamente alla sua biblioteca online. È un'iniziativa importanza, che in effetti risale al 2009, quando dalla collaborazione tra l'agenzia Onu per la cultura e la Biblioteca del Congresso di Washington nacque la World Digital Library. Gratuito fin dall’inizio, il sito permette di consultare poco meno di ventimila opere provenienti da più di 190 Paesi. Che cosa ci si trova? Di tutto, dalle mappe dell’antica Cina alle fotografie scattate nelle trincee della Prima guerra mondiale, da una preziosa sintesi manoscritta del Genji Monogatari (il romanzo del “principe splendente” composto nell’XI secolo dalla scrittrice giapponese Murasaki Shikibu), fino ai moderni libri d’arte per le celebrazioni di Pesach, la Pasqua ebraica. Sono riproduzioni digitali perfette che di volta in volta consentono di sfogliare a distanza un libro o di osservare un’immagine nel dettaglio.
Collezioni come questa suscitano sempre ammirazione e curiosità, ma non bisogna dimenticare che sono anzitutto utilissime per gli studiosi, che possono disporre liberamente di materiale prezioso senza dover affrontare lunghe trasferte o acquistare costose edizioni in fac simile. Le biblioteche online, inoltre, permettono di salvaguardare un patrimonio tanto importante quanto fragile. Più è antico o raro, più un libro esige di essere maneggiato con cura, in modo da evitare un ulteriore deterioramento. Questo non significa che la consultazione diretta non sia più possibile. Al contrario, continua a essere fondamentale in molti casi, per esempio quando si sta allestendo l'edizione critica di un testo. Spesso, però, le immagini presenti nelle biblioteche digitali sono più che sufficienti per una verifica parziale o mirata.

Tra gli scaffali virtuali d'Europa
Dal 2009 è online anche Europeana, un progetto dell’Unione Europea che offre gratuitamente la versione digitalizzata di circa dieci milioni di esemplari messi in condivisione da tremila fra musei, biblioteche e istituzioni culturali del continente. Per gli attuali giorni di emergenza Europeana ha pensato di rendere disponibili alcuni nuovi servizi, tra i quali una serie di riproduzioni di opere d’arte da adoperare come sfondo per Zoom, una delle applicazioni divenute più popolari per riunioni e didattica a distanza: si può scegliere fra dipinti di paesaggi, capolavori dell’arte astratta e altro ancora. Per provare a sorridere anche in questo momento difficile, c’è invece una galleria dedicata alla storia della carta igienica, un prodotto che di questi tempi va letteralmente a ruba e che, scherzano i curatori, a volte è più facile da trovare in un museo che nei supermercati.
Molto significative, e da sempre ad accesso gratuito, anche le iniziative dei vari Paesi europei. In Francia c’è Gallica, che permette di consultare e scaricare libri conservati presso la Biblioteca nazionale di Parigi, per il Regno Unito va tenuto d’occhio il sito della British Library di Londra, che ha una sezione dedicata alle versione digitale di tanti manoscritti medievali, tra cui l’unico testimone di Beowulf, l’antico poema epico anglosassone. In Irlanda, invece, il sito della biblioteca del Trinity College può vantare la riproduzione del Book of Kells, celebre per le magnifiche miniature che lo adornano. Quanto all'Italia, è molto promettente, tra gli altri il progetto di digitalizzazione dei materiali manzoniani presenti nella Biblioteca Nazionale Braidense di Milano, che da tempo permette l'accesso a molte risorse online.

La Vaticana a portata di clic
Di una “biblioteca del Papa” si cominciò a parlare già nel VI secolo, ma la Vaticana fu fondata ufficialmente nel 1475. Da allora ha riunito un patrimonio librario dal valore inestimabile, all’interno del quale spiccano gli 80mila manoscritti che dal 2010 hanno iniziato a essere digitalizzati e resi accessibili attraverso il sito DigiVatLib. Per studiosi e appassionati si è trattato di un avvenimento senza precedenti. Nella Biblioteca Apostolica Vaticana sono infatti custoditi molti pezzi unici, come il il cosiddetto “Virgilio Latino” del IV secolo, che trasmette una delle più antiche testimonianze di parte dell'Eneide. La consultazione di DigiVatLib è da sempre priva di restrizioni, al contrario di altre collezioni online. Molto nota tra i medievisti è Mirabile, che fa capo alla Società internazionale per lo studio del Medioevo latino (Sismel) e alla Fondazione Ezio Franceschini. In considerazione dell'attuale emergenza, però, l'accesso al sito sarà libero fino al 15 maggio. E anche questa, ammettiamolo, è un'ottima notizia.

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