mercoledì 28 agosto 2019
Molte star le attese al Lido, mentre in cartellone film storici e cinema della realtà” rinunciano a costruire altri mondi per mettere a fuoco i problemi della contemporaneità.
Venezia al via: un festival di grandi firme tra fatale e reale
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Si inaugura stasera, con il film del giapponese Hirokazu Kore’eda, La verité, interpretato da Catherine Deneuve, Juliette Binoche ed Ethan Hawke, la 76ª edizione della Mostra del Cinema di Venezia, al via dopo una serata di apertura affidata ad Alessandra Mastronardi, la giovane attrice passata da serie tv di successo come Un medico in famiglia e I Cesaroni a set internazionali.

Moltissime le star attese al Lido quest’anno, da Brad Pitt e Joaquin Phoenix a Mery Streep, da Adam Driver, Scarlett Johansson, Penelope Cruz a Jude Law, Gary Oldman a Pedro Almodovar e Julie Andrews (entrambi Leone d’Oro alla carriera), ma anche Roger Waters dei Pink Floyd, Mick Jagger (e per non farci mancare nulla anche la regina degli influencer, Chiara Ferragni).

Tra storia e presente

Ma se il festival diretto da Alberto Barbera prende ufficialmente il via tra poche ore, ieri sera l’ormai tradizionale preapertura ha proposto al pubblico il film scandalo della Mostra di Venezia 1934, Extase diretto dal regista ceco Gustav Machatý e interpretato da Hedy Kiesler (poi, a Hollywood, Hedy Lamarr), in una nuova copia digitale restaurata in 4K.

Come già sottolineato in occasione della presentazione di questa edizione, il festival sarà costellato da grandi storie di donne in film che riflettono sulla condizione femminile in diversi paesi del mondo.

Ma a Venezia arriveranno quest’anno anche appassionanti ricostruzioni di eventi storici e fatti di cronaca che ci costringeranno a ripensare al passato per analizzare il presente. E tanto “cinema della realtà” che rinuncia a costruire altri mondi per mettere a fuoco i problemi della contemporaneità.

La pattuglia italiana

Il primo italiano in gara sarà Mario Martone con Il sindaco del Rione Sanità che rilegge il celebre testo teatrale di Eduardo De Filippo ambientando alle falde del Vesuvio, ai giorni nostri, l’eterna lotta tra bene e male; poi toccherà a Martin Eden di Pietro Marcello, che trasferisce invece il celebre romanzo di Jack London a Napoli, in un Novecento “trasognato”, mentre La mafia non è più quella di una volta di Franco Maresco affianca alla figura di Letizia Battaglia, l’80enne fotografa palermitana impegnata a raccontare le guerre di malavita, al celebre organizzatore di feste in piazza, Ciccio Mira, per tracciare un ritratto antropologico di Palermo tra cinico e grottesco. Vivere di Francesca Archibugi e Tutto il mio folle amore di Gabriele Salvatores, arrivano fuori competizione, mentre tra gli eventi speciali troveremo le serie The New Pope di Paolo Sorrentino e ZeroZeroZero di Stefano Sollima, tratto dal libro di Roberto Saviano.

Nella sezione gli “Orizzonti gli italiani” in gara sono Nevia di Nunzia De Stefano e Sole di Carlo Sironi, mentre in “Sconfini” troviamoIl varco di Federico Ferrone e Michele Mazzolini, Effetto domino di Alessandro Rossetto e appunto Chiara Ferragni - Unposted di Elisa Amoruso.

Film d'autore e grandi attori

Tra i film più attesi ci sono Ad Astra di James Gray che affronta il genere fantascientifico e una missione sul pianeta Nettuno in maniera intimista ed anti-epica, Waiting for the Barbarians del colombiano Ciro Guerra, tratto dal romanzo di J.M Coetzee, coautore della sceneggiatura, interpretato da Mark Rylance, Johnny Depp e Robert Pattinson, Joker di Todd Phillips, spin off della saga dedicata a Batman, J’accuse di Roman Polanski che ricostruisce il caso Dreyfus e il celebre errore giudiziario raccontando in controluce anche la propria storia. The Laudromat di Steven Soderbergh, invece ricostruisce la truffa finanziaria dei Panama Papers e affida a Meryl Streep, che interpreta più di un ruolo, un sorprendente finale.

Tra gli altri film firmati dai grandi autori ci sono Wasp Network del francese Olivier Assayas sulle spie castriste negli Usa, Guest of Honor di Atom Egoyan che punta l’obiettivo sul rapporto tra padri e figli, Gloria Mundi di Robert Guédiguian che denuncia il disagio sociale nella Francia di oggi. Ema del cileno Pablo Larrain, si concentra su una coppia di artisti in crisi, Adults in the Room di Costa-Gavras sull’ex ministro greco delle finanze Gianis Varoufakis e la trattativa con il fondo monetario europeo.


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