sabato 31 luglio 2021
Il cappellano della squadra italiana oggi scrive a Gianmarco Tamberi
Gianmarco Tamberi

Gianmarco Tamberi - Ansa

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Giochi olimpici di Tokyo. Chiediamo a don Gionatan De Marco a chi vorrebbe scrivere oggi la sua lettera.

Oggi ho deciso di scrivere a Gianmarco Tamberi con una richiesta: “Dacci qualche dritta per imparare a saltare in alto!”.

Cosa vuoi scrivergli, dunque?

“Carissimo Gianmarco,

sei davvero un personaggio! Prima con la mezza barba, ieri con un calzino diverso dall’altro… sei davvero un tipo forte! E la tua simpatia e allegria è sintomo di quella libertà interiore che ho incontrato nei tuoi occhi. Una libertà che si fa vita estroversa, capace di dare spettacolo nel senso più bello e armonioso del termine. Una libertà che si fa chiacchiera libera, come quelle che avvii la sera davanti al palazzo dell’Italia Team davanti a uno stuolo di atleti che ti ascolta divertito. Ma se oggi ti scrivo è perché ho bisogno di un aiuto. Come faccio a convincere la gente che incontro dell’importanza di imparare a saltare in alto? Lo sai molto bene, le persone che incontriamo amano più fare salti in lungo… per saltare ostacoli o per arrivare prima a un punto prefissato. Ma siamo sempre così tristi… Forse, dovremmo imparare da te a provare a saltare in alto!

Gimbo, a noi che preferiamo saltare in lungo, dacci qualche dritta per imparare a saltare in alto!

Insegnaci a prendere la rincorsa… Alzaci dalle nostre comode poltrone da cui siamo abituati a giudicare ogni fatto e ogni persona. Insegnaci il passo per dare avvio alla rincorsa. Non è la rincorsa dei vuoti mendicanti di successo, ma è la rincorsa che accompagna i sogni a mettersi in moto per andar dietro al nostro desiderio autentico di felicità.

Gimbo, a noi che preferiamo saltare in lungo, dacci qualche dritta per imparare a saltare in alto!

Insegnaci a spingere sulle gambe… Facci scoprire la bellezza di dare spinta ai desideri, di dare motore alla nostra anti-paura, quella che non ci soffoca e non ci atterra, ma risveglia la voglia di riscatto e di protagonismo, di dare il massimo e lasciare il segno.

Gimbo, a noi che preferiamo saltare in lungo, dacci qualche dritta per imparare a saltare in alto!

Insegnaci a inarcarci sul filo dell’orizzonte… Un bellissimo gesto quello di portare il corpo a farsi arcobaleno, capace di farsi arco che supera il filo dell’impossibile, capace di spingere gli sguardi a seguirlo nella parabola che fa atterrare come se fosse sul soffice palmo di una mano.

E saremo un po’ tutti primatisti, capaci di dare il massimo! E, soprattutto, di dare sempre il meglio!”.

Gionatan De Marco

direttore dell’Ufficio nazionale Cei per la pastorale del tempo libero, turismo e sport

Cappellano della squadra italiana

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