martedì 3 agosto 2021
Il cappellano del team azzurro scrive alla ginnasta Vanessa Ferrari, medaglia d'argento olimpica: suggeriscici la saggezza di scegliere il danzare su quella musica che ogni giorno la vita ci consegna
«Impariamo dalla campionessa che fa danzare la vita in armonia»

Reuters

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Giochi olimpici di Tokyo. Chiediamo a don Gionatan De Marco a chi vorrebbe scrivere oggi la sua lettera.

​Oggi ho deciso di scrivere a Vanessa Ferrari con una richiesta: “Insegnarci a muovere i passi perché traccino una scia di luce, perché il nostro stile di vita diventi attrattivo e contagioso”.

Cosa vuoi scriverle, dunque?

“Carissima Vanessa,
te lo sei proprio meritato questo argento! Te lo sei riscattato dopo quelle due medaglie di legno di Londra e di Rio che non davano il giusto valore alla tua arte! E finalmente Tokyo ti ha vista salire sul podio olimpico, anche se sul podio – quello della bellezza – ci eri salita già da tempo! Sì, Vanessa! Il podio della bellezza! È quello su cui salgono i campioni che fanno danzare la vita in armonia. È quello su cui salgono i campioni che, dopo ogni salto, hanno imparato a cadere in piedi. È quello su cui salgono i campioni che nel modo in cui eseguono la danza della vita emozionano, toccano corde sconosciute dell’anima di chi li incontra. Come sai fare tu…
Vanessa, dacci lezioni di passi… A noi che siamo abituati a fare passi un po’ scoordinati e pasticciati, facci vedere come muoverli perché traccino una scia di luce, perché il nostro stile di vita diventi attrattivo e contagioso, spingendo anche i più pigri a scendere da protagonisti sulla pedana della storia.
Vanessa, dacci lezioni di ritmo… A noi che facciamo movimenti strampalati e sbattiamo continuamente il muso perché vorremmo danzare e suonare contemporaneamente, suggeriscici la saggezza di scegliere il danzare e di fidarci di quella musica che ogni giorno la vita ci consegna, lì dove basta imparare ad andare a ritmo di doni e di perdoni per poter arrivare fino alla fine senza fermarsi o infortunarsi.
Vanessa, dacci lezioni di acrobazie… A noi che vediamo tutto terribilmente impossibile e preferiamo la resa alla follia, dacci una spinta almeno per provare una volta a fare una rovesciata o una ribaltata, una ruota o un flic… fino ad imparare a fare i salti, quelli che raccontano la grande saggezza della vita: la fiducia e l’abbandono! E ogni acrobazia, diventerà acro…pazzia di vita sudata e felice!
Carissima Vanessa, ora che sei sul podio, organizza una scuola dove poterci iscrivere! Metti insieme tutti quei maestri e maestre di vita danzata che possano allenare gli uomini e le donne di domani a mettere in movimento la vita per farne un’opera d’arte! E sarai anche un’incorreggibile solleticatrice di sogni, testimone che dare il massimo e dare il meglio è possibile e fa della vita un capolavoro!”.

Gionatan De Marco
direttore dell’Ufficio nazionale Cei per la pastorale del tempo libero, turismo e sport
Cappellano della squadra italiana



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