mercoledì 8 febbraio 2017
"Non sono mai venuta qui per vincere". Ma "Che sia benedetta" è stata la canzone più bella della prima serata, ribadendo i pronostici della vigilia. Il ritornello ritwittato dal cardinale Ravasi
Fiorella Mannoia sul palco dell'Ariston (Ansa/Claudio Onorati)

Fiorella Mannoia sul palco dell'Ariston (Ansa/Claudio Onorati)

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La vita non sarà “perfetta” come invece canta Fiorella Mannoia, ma il brano che porta al Festival lo è. È piaciuta a tutti – o quasi - la sua Che sia benedetta e il rimando spirituale ha colpito anche il cardinale Ravasi che ha twittato il suo ritornello: «Per quanto assurda e complessa ci sembri la vita è perfetta». Un gesto di cortese ammirazione che non è sfuggito alla Mannoia. «Capisco il cardinal Ravasi che avrà colto la spiritualità di questa canzone – dice sorridente - I credenti pensano a Dio, i laici alla natura, ma tutti quanti poi quando si pongono le grandi domande sull’esistenza chissà perché ma si ritrovano a rivolgere gli occhi verso il cielo. Io credo sul serio che la vita sia perfetta: se noi umani domani ci estinguessimo il pianeta continuerebbe a muoversi in perfetta armonia. Siamo noi che la sporchiamo dal basso con la sete di potere, di denaro, con le guerre, altrimenti tutto ciò che ci circonda ha una sua straordinaria perfezione».

Riflessioni profonde di una donna che fa i conti con una «spiritualità adulta», coinvolta «con la mia solita umiltà dal clima della sfida del Festival» ma distante dalle cronache di una vittoria annunciata. «Il fatto che mi davano per vincente senza neppure avere ascoltato la canzone un po’ mi infastidiva, ma visto che il pronostico positivo continua ora che l’avete ascoltata tutti sono contenta. Non sono mai venuta al Festival per vincere tant’è che le mie canzoni non sono mai entrate tra le prime cinque in classifica, eppure sono rimaste, tutte».

Merito di una perfezionista che fa tutto di cuore e di pancia, cinema compreso. «Quando mi ha chiamato Michele Placido per il film 7 minuti c’ho pensato, poi sul set ho capito che interpretare un personaggio non è diverso che interpretare una canzone. Io mi sentivo di essere quel personaggio lì (l’operaia che lotta per la pausa lavoro, ndr) ed è la stessa cosa che mi capita quando canto per esempio Sally: io la vedo, la sento, Sally vive con me». Sally vive e lotta con Fiorella che dopo il Festival riproporrà il suo ultimo album Combattente in cui ora per renderlo “perfetto” verrà ristampato con il brano sanremese. Un’altra canzone che anche alla faccia di chi l’ha giudicata – retorica e banale – resterà. E come la vita che canta lei, a una come la Mannoia «teniamocela stretta».

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