lunedì 25 novembre 2019
I corpi dei due alpinisti, scomparsi lo scorso inverno sull'Ottomila pachistano, non saranno recuperati. I fondi raccolti dalla famiglia saranno utilizzati per due progetti sull'istruzione locale
Daniele Nardi e Tom Ballard durante la spedizione al Nanga Parbat (foto Ansa)

Daniele Nardi e Tom Ballard durante la spedizione al Nanga Parbat (foto Ansa)

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Daniele Nardi e Tom Ballard rimarranno per sempre sul Nanga Parbat. Con un post su Facebook, la famiglia di Nardi - di cui è appena uscito il libro postumo “La via perfetta” - ha comunicato ufficialmente che i corpi dei due alpinisti, deceduti lo scorso inverno nel tentativo di salire lo sperone Mummery sulla nona montagna più alta del pianeta (8.126 metri), non saranno recuperati. Come, del resto, già anticipato, nell'immediatezza del ritrovamento dei cadaveri a 5.900 metri di quota, dal pool di soccorritori guidato da Agostino Da Polenza. Troppo pericoloso avventurarsi lassù per l'alto rischio valanghe. Una situazione che ha convinto l'ambasciatore italiano in Pakistan, Stefano Pontecorvo, a mettere fine ai tentativi di recupero. «Dopo alcuni incontri tecnici avvenuti in queste ultime settimane presso l’Ambasciata con esperti locali e internazionali di logistica e soccorso alpino sulle montagne del Pakistan - ha scritto ai familiari dei due alpinisti deceduti - si è dovuto prendere atto dell’impossibilità allo stato attuale, per questioni di sicurezza, del recupero dei corpi di Daniele Nardi e di Tom Ballard. Si ringraziano l’Aviazione Militare del Pakistan, gli esperti internazionali e i collaboratori dell’Ambascaiata sempre pronti ad offrire la loro competenza ed esperienza in favore della buona riuscita degli interventi di soccorso ad alpinisti e trekker, impegnati sulle splendide montagne del Pakistan».

Ma il sogno di Daniele non si spegne

Ringraziando per «l'affetto che non ci avete mai fatto mancare», i familiari di Nardi annunciano che una parte dei soldi raccolti per finanziare le ricerche, saranno utilizzati per realizzare due progetti per sostenere l'istruzione nei vilaggi pachistani che Daniele frequentava durante le spedizioni. In totale, sono stati raccolti poco più di 144mila euro, di cui 102mila sono serviti per sostenere le spese delle ricerche e dei soccorsi. I restanti 41mila euro saranno, quindi, utilizzati per «due porgetti a cui Daniele teneva molto - scrivono i familiari - che potranno essere realizzati dalle Associazioni: Ev K2 Cnr Pakistan Ngo e Montagne & Solidarietà, con la supervisione dell’ambasciatore Pontecorvo».

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