domenica 7 novembre 2021
Non solo il Biancone e il Porcellino: la città toscana sorprende con un grande numero di fontane, dell'epoca dei Medici fino alla contemporaneità
Un particolare dell'Uomo della Pioggia, fontana realizzata a Firenze dall'artista francese Jean Folon

Un particolare dell'Uomo della Pioggia, fontana realizzata a Firenze dall'artista francese Jean Folon - g_u / Flickr / CC by 2.0

COMMENTA E CONDIVIDI

Pensando a Firenze, a pochi verrebbe in mente di immaginarla come città delle fontane. Gli stessi fiorentini vanno con il pensiero poco oltre il Nettuno dell’Ammannati in Piazza della Signoria. Per di più, il cosiddetto "Biancone", a loro giudizio, non è certo un capolavoro, tanto che si tramandano il detto "Ammannato, Ammannato, che bel marmo hai rovinato!". Nonostante questo da cinque secoli la monumentale fontana fa bella mostra di sé sullo spigolo sinistro di Palazzo Vecchio. A due passi dal "Biancone", c’è il "Porcellino" con il naso consumato dai turisti che lo strusciano perché dice porti bene. Che poi non sarebbe altro che la Fontana del Cinghiale, che lo spiritaccio fiorentino, anche in questo caso, ha voluto ribattezzare.

Comunque sia, in pochi direbbero che in giro per la città ci sono almeno un centinaio di fontane. Adesso sappiamo il numero perché c’è chi le ha censite, raccontate e fotografate: Francesco Giannoni, giornalista e fotografo, che ha pubblicato per Florence Art Edizioni Le 100 fontane di Firenze (pagine 168, euro 25,00). Si tratta di un volume di pregio, ampiamente illustrato, con notizie storiche, aneddoti e curiosità sui preziosi manufatti d’arte e di arredo urbano legati all’acqua, strutture architettoniche ricche di poesia, che da secoli impreziosiscono strade e piazze, ville e parchi pubblici, un patrimonio di grande interesse, sempre disponibile e visitabile.

La Fontana del Nettuno, in piazza della Signoria a Firenze, chiamata dai fiorentini il 'Biancone'

La Fontana del Nettuno, in piazza della Signoria a Firenze, chiamata dai fiorentini il "Biancone" - WikiCommons / CC by 2.0

Persino il busto di Benvenuto Cellini al centro del Ponte Vecchio è poggiato su un basamento con due cannelle. È una fontana anche L’uomo della pioggia, scultura in bronzo realizzata da Jean-Michel Folon posta al centro della rotonda fra Lungarno Aldo Moro e Via Enrico de Nicola e per questo più volte oggetto di investimento da parte di automobilisti distratti. Quello di Giannoni «è un catalogo che mancava – scrive nell’introduzione Luca Milani, presidente del Consiglio comunale di Firenze –, un inventario armonioso e articolato».

Ed è interessante che uno storico dell’arte come Antonio Natali, già direttore degli Uffizi, esperto soprattutto del Quattro-Cinquecento, intervistato in apertura del libro, indichi tra le fontane che vorrebbe i fiorentini riscoprissero una delle più moderne, Terra, Aria, Acqua, Fuoco, realizzata da Marcello Guasti nel 1990 e installata vicino al casello autostradale di Firenze Impruneta. «Però le fontane in generale – aggiunge Natali – non sono molto apprezzate, e non è solo una questione fiorentina».

Ben venga dunque una pubblicazione che le rivaluta e si raccomanda che non siano lasciate a secco, anche se Firenze negli ultimi tempi ha provveduto a restauri importanti come quello della Fontana delle Rampe, che comprende un gioco spettacolare e scenografico di vasche, grotte e finte rocce spugnose disegnato da Giuseppe Poggi, che celebra l’elemento che scende fino all’Arno.

© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: