sabato 2 settembre 2017
L'attore sul red carpet ha distribuito alle fans ragionamenti saggi: «l'America sta guardando nella direzione sbagliata»
George Clooney con la moglie sul red carpet al Lido di Venezia (Ansa)

George Clooney con la moglie sul red carpet al Lido di Venezia (Ansa)

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«Oggi c’è una nuvola nera sull’America. Tutti nel Paese sono arrabbiati al massimo. Arrabbiati su come il Paese sta andando. Mentre giravamo il film sentivo in televisione discorsi elettorali che parlavano di muri da alzare e di come rendere forti e grandi gli States, proprio come faceva Eisenhower. Queste problematiche purtroppo non sono mai morte negli Usa». George Clooney oggi al Lido non ha solo distribuito sorrisi, autografi e baci alle fans adoranti sul red carpet, ma anche ragionamenti saggi.

Il razzismo e l’intolleranza, dissacrati col sorriso, sono al centro dal suo film come regista in concorso al Venezia 74, Suburbicon con nel cast Matt Damon, Julianne Moore, Noah Jupe e Oscar Isaac. In questa commedia-thriller scritta dai fratelli Coen, Clooney ci porta nel 1959, nel quartiere di Suburbicon, ispirato al centro di Levittown (Pennsylvania), dove gli americani difendono la loro identità bianca alzando muri. A portare subbuglio nella dorata comunità l’arrivo di una famiglia di colore.

«Sono cresciuto durante gli anni dei diritti civili, ma abbiamo rimosso il nostro vero peccato originale, la schiavitù - aggiunge Clooney, qui al Lido insieme alla moglie Amal e i due figli gemelli di tre mesi -. Ora continuiamo a guardare nella direzione sbagliata, diamo la colpa alle minoranze, ma queste non hanno nulla a che fare con i nostri problemi. L’America, oggi come ieri, sta guardando nella direzione sbagliata».

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