mercoledì 5 febbraio 2020
Clima “cristiano” sul palco sanremese. E il vescovo invita tutti alla Messa degli artisti. Guarda il video dei Gemelli di Guidonia
Il gruppo dei Pinguini Tattici Nucleari

Il gruppo dei Pinguini Tattici Nucleari - (Ansa /Epa)

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«Non so se riuscirò a venire alla Messa di domani, ma questa foto di Giovanni Paolo II la tengo sicuramente nel mio camerino». Amadeus lascia così la sala stampa dell’Ariston, stringendo grato fra le mani una bella immagine del Papa santo e la sua Lettera agli artisti del 1999 che i Papaboys gli hanno recapitato ieri mattina all’Ariston, come a tutti gli artisti in gara, in occasione del centenario della nascita di Wojtyla. Insieme all’invito a partecipare alla Messa degli artisti (ma aperta a tutti) oggi alle 18 presso la chiesa di Santa Maria degli Angeli nella centralissima piazza Colombo, presieduta dal vescovo di Ventimiglia- Sanremo monsignor Antonio Suetta.

È stato anche presentato ieri il brano Caro padre, del cantante Fabrizio Venturi, dedicato a Wojtyla con un pensiero allo scomparso Roberto Bignoli, uno dei più grandi autori di christian music. «Mi auguro che dal punto di vista della direzione artistica e dell’organizzazione ci sia attenzione etica ai messaggi che si lanciano, perché ci sono tante tematiche che sono di scottante attualità e che non possono essere né banalizzate e neppure ridotte alla mercato del pensiero unico dominante» ha spiegato monsignor Suetta, che tende la mano al rapper Junior Cally, in gara questa sera, contestato per i suoi versi sessisti.

«Junior Cally venga alla Santa Messa. Mi farebbe piacere incontrarlo per scoprire la persona oltre la maschera, quella che indossiamo tutti, la maschera delle convenzioni e dell’immagine». «A questa Messa dovrebbero andarci tutti gli artisti» dicono convinti i Gemelli di Guidonia, il simpatico trio di fratelli, Gino, Edoardo e Pacifico Acciarino, fatti conoscere da Fiorello nei suoi spettacoli online e a teatro, e che da ieri sera animano musicalmente il salotto de “L’Altrofestival” di Rai Play. Guarda il video:

«I nostri genitori fanno parte del movimento Cursillos di Cristianità, papà è coordinatore diocesano di Tivoli – raccontano – Noi abbiamo, figli di un generale dell’Aeronautica, abbiamo iniziato cantando nel coro della chiesa dell’aeroporto di Fiumicino e nelle feste missionarie della parrocchia » aggiungono i ragazzi che hanno cantato per il Giubileo del 2000 davanti a Giovanni Paolo II e al Family Day.

Ma non sono gli unici che si sono formati nell’ambito cattolico. Bugo, al secolo Christian Bugatti, cantautore e attore, che canta in coppia con l’ex enfant terrible Morgan, Sincero, e che uscirà il 7 febbraio con un album che porta il suo nome, in passato ha dedicato diversi brani alla ricerca spirituale. «Io ho fatto il chierichetto per cinque anni dai salesiani di don Bosco a Cerano, il mio paese, dato che i miei genitori lavoravano tutto il giorno e mi lasciavano all’oratorio. Un periodo bellissimo... Sicuramente da me non sentirete mai una canzone contro i preti perché parlar male della Chiesa è troppo facile, non mi piace, non è nel mio stile – aggiunge sincero come la sua musica – Ogni tanto li critico perché non è che la Chiesa è tutta a posto. Però credo che l’aspetto divino sia molto umano. E’ un argomento molto complicato, ma è un qualcosa con cui voglio avere a che fare».

Bugo è un appassionato lettore della Bibbia, che gli ha ispirato diversi brani da Lamentazione n. 322 a Sulla scala a salire: «Dal punto di vista strettamente letterario la Bibbia secondo me è un testo fantastico. Ci sono delle immagini bellissime. Ci sono stati dei discografici che mi hanno anche sconsigliato di parlarne perché dichiararmi cattolico è un argomento che può crearmi dei “nemici” o creare dei pregiudizi. Ma io faccio come mi pare. Mi va di parlare perché mi sembra un argomento tabù, ma perché mai? Forse perché il divino è una cosa talmente forte che si spaventano ».

Non si spaventano delle loro origini, pur essendone ormai lontani ammettono, i Pinguini Tattici Nucleari, gli antidivi amatissimi dai ragazzi, capaci riempire i palasport (il tour al via da Pordenone il 27 febbraio, Milano già sold out) solo col tam tam, degli indipendenti da 60 milioni di streaming e che all’Ariston sono in gara con Ringo Starr. Un brano sul valore di chi lavora in seconda fila, senza volere primeggare a tutti i costi, tema che insieme a quello dello sviluppo del senso critico permea la loro intelligente discografia che verrà riassunta nell’album per Sony Fuori dall’Hype Ringo Starr in uscita il 7 febbraio. I 6 ventenni (Riccardo Zanotti, Elio Biffi, Nicola Buttafuoco, Matteo Locati, Simone Pagani e Lorenzo Pasini) arrivano da diversi paesi della bergamasca ed hanno tutti avuto in precedenza esperienze di musica fatta in oratorio. «Uno spazio aggregativo importante, la nostra prima sala prove era lì. Agli inizissimi cercavamo un repertorio comune, l’unico che avevamo era il repertorio di chiesa o quello dei cartoni animati, e poi a tutti piaceva il metal. Così abbiamo cominciato a fare delle cover delle canzoni ecclesiastici in metal, cosa che oggi non consiglierei di ascoltare...».

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