martedì 14 giugno 2022
Le pitture, realizzate tra la fine del Quattrocento e metà del Cinquecento, ricoperte nell’Ottocento, trovano la luce grazie al restauro appena concluso
A Pavia la basilica di San Michele riscopre i suoi affreschi

Clp

COMMENTA E CONDIVIDI

San Michele Maggiore in Pavia, una delle basiliche più antiche e ricche di storia del Nord Italia, sede di varie incoronazioni di re d’Italia, si presenta con un nuovo e sorprendente aspetto. Si è infatti concluso il restauro della volta a crociera della navata centrale che si aggiunge a quello, già completato, che ha interessato la volta a crociera del presbiterio e consegnato lo scorso marzo 2022.

Rinvenuto il ritratto di un personaggio storico, inizialmente identificato con Federico Barbarossa, che qui è stato incoronato imperatore, ma che si pensa possa essere attribuito alla figura dell’imperatore Costantino. Gli affreschi saranno visibili al pubblico da mercoledì 22 giugno 2022.

Clp

Quello che si presenta al pubblico è una basilica di San Michele Maggiore completamente mutata nell’aspetto, diversa da come si era soliti ammirarla fino a poco tempo fa. I visitatori rimarranno stupiti dai colori brillanti che troveranno alzando gli occhi verso le volte, che sono tornati a rivelarsi dopo un attento lavoro di descialbatura che li ha liberati dagli strati pittorici che li copriva; proprio il cromatismo dei suoi dipinti era una caratteristica per cui la basilica era famosa nei tempi antichi. Colori che appaiono con grande evidenza anche sui capitelli, anch’essi oggetti del restauro.

La novità di questo intervento è attualizzare l’aspetto della basilica dopo il restauro realizzato nel 1865 che si rifaceva a una teoria storicista che riconosceva in un’architettura di stile romanico delle coloriture dai toni neutri, comunque spenti. Tra le scoperte più importanti, si segnala il ritrovamento di un affresco che ritrae un uomo, inizialmente individuato in Federico Barbarossa, incoronato imperatore proprio in questa chiesa, ma che si pensa - senza peraltro averne esatta certezza - appartenga all’imperatore Costantino, in virtù di un cartiglio che compare vicino alla sua figura.

I lavori a San Michele proseguiranno nei prossimi mesi e insisteranno sulla pulitura delle volte e sull’apertura al pubblico dei percorsi inframurari che corrono nello spessore dei muri della facciata e lungo i matronei.

Clp

Di fondazione longobarda, la chiesa di San Michele di Pavia fu eretta probabilmente sull'area di un precedente edificio pagano convertito da Costantino in chiesa cristiana.

Successivamente, forse distrutta a seguito di invasioni (Ungari 924), di incendi (1004), di distruzione del Palazzo (1024) e di terremoti (1117) fu ricostruita, probabilmente, nel XII sec. Divenne sede delle incoronazioni di diversi re italici, come Arduino d'Ivrea (1002), Ottone II (1004) e Federico Barbarossa (1155).

L’importanza di questa basilica è da collegarsi ai significativi elementi costruttivi di stile romanico, con particolare riferimento all’unicità dei bassorilievi della facciata che evidenziano l’influenza connessa con un vasto sistema di relazioni internazionali, soprattutto con l’Oriente, svolto da persone altamente qualificate (da Sant’Ennodio in poi) e da esperienze plurime che nascono da una vasta rete di migrazioni territoriali, con particolare riferimento ai maestri costruttori che raccolgono e scambiano esperienze che poi depositano nei loro lavori, da cui traspaiono memorie di forme e di tecniche dialoganti provenienti da tutta Europa.

La richiamata unicità del monumento è giustificata dalla constatazione che rappresenta ogni forma di attività umana e che l’attenzione alla Divinità si limita alla presenza di due Vescovi (S. Ennodio e S. Eleucadio) e S. Michele. La particolarità di S. Michele, costruito in pietra arenaria, è che tutte le altre emergenze romaniche in Pavia sono, in quel periodo, costruite in laterizio. Si può anche evidenziare che la ricostruzione della attuale Basilica di S. Michele con la demolizione della precedente chiesa longobarda avviene in un periodo di forte trasformazione comunale in cui si afferma il ruolo della borghesia e il ruolo sempre più presente del Vescovo; in quel periodo i delegati imperiali avevano sede in Lomello: è emblematico che una chiesa di questa importanza strutturale e stilistica non sia cattedrale.

© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: