lunedì 30 luglio 2012
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“Grande soddisfazione” per il documento del Cnb da Vincenzo Saraceni, presidente Amci, che commenta: “Questo Parere, con l’attento equilibrio tra istanze diverse, conferma una linea da noi sempre sostenuta: l’obiezione di coscienza non è un diritto alienabile e nessuno può essere indotto a fare qualcosa contro la sua coscienza”.

“L’obiezione di coscienza rappresenta una testimonianza laica a favore di una verità più grande e maggiormente vincolante rispetto a quanto una legge positiva possa definire” dichiara Lucio Romano, presidente Scienza & Vita: “E’ il riconoscimento di valori non riducibili ed esige la salvaguardia da penalizzazioni. Difendere l’obiezione di coscienza è una risposta costituzionalmente fondata”. Parere “certamente positivo” anche per Carlo Casini, presidente del Movimento per la Vita: “sarebbe stato grave se si fosse tentato di ridurre gli spazi dell’obiezione di coscienza. Quando sono in gioco valori fondativi alla base di un ordinamento, l’obiezione non è una questione ‘individualista’, ma il mezzo attraverso cui si consolida il diritto alla vita”. Consenso anche da parte di Piero Uroda, presidente dell’Ucfi: “Viene riconosciuto il principio per cui, quando l’obiezione si basa su diritti fondativi come il diritto alla vita, è ammesso il diritto di astenersi dall’osservanza della legge”.

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