giovedì 31 ottobre 2013
COMMENTA E CONDIVIDI

​Forse soltanto chi l’ha provato può capire quale dolore c’è dietro la perdita di un figlio mai nato. Forse è per questa ragione che si fa ancora fatica a comprendere e accompagnare queste famiglie. Eppure le statistiche dicono che, ogni anno, in Italia circa 180mila bambini muoiono prima del parto, nella pancia della mamma, per cause naturali o per errore medico. Un dramma che, contando anche i nonni, oltre ai genitori, riguarda più di un milione di persone. Cittadini che, però, sono praticamente invisibili, visto che di queste cose in Italia non si parla. «Quello dei bambini non nati è ancora un tabù, ma noi vogliamo abbattere questo muro di silenzio», dice Andrea Napoli, padre di Celeste, una bambina morta nell’agosto del 2008 alla 27^ settimana di gestazione. Da quel dramma è nata l’associazione “Pensiero Celeste” di Vigonza (Padova), che vuole affiancare le famiglie toccate da questo immenso dolore.

«Quando Celeste è morta – racconta Andrea, padre anche di un altro bimbo di quattro anni – noi genitori siamo stati catapultati in un mondo sconosciuto, fatto di tanto dolore e anche, purtroppo, tanta ignoranza. Anche da parte di chi, come i sanitari, dovrebbe, soprattutto in questi frangenti, dimostrare una sensibilità maggiore».

Per iscrivere all’anagrafe la propria figlia morta, i genitori di Celeste hanno dovuto citare in Tribunale il Comune di Cittadella, paese dove vivono. Essendo morta alla 27^ settimana e un giorno, anziché oltre la 28^, in base alle disposizioni del Regio Decreto 1.238 del 1939, la bambina non aveva diritto alla registrazione. A gennaio di quest’anno, Andrea e la moglie hanno vinto la causa, diventando la prima e finora unica, coppia in Italia a iscrivere all’anagrafe un bambino nato morto prima della 28^ settimana di gravidanza.«Da questa esperienza – ricorda Andrea Napoli – è nata la proposta di legge popolare che indica, come limite per l’iscrizione al registro dello Stato civile, non più le settimane di gestazione ma il peso: almeno 500 grammi. Il progetto è già stato depositato in Cassazione e abbiamo avviato la raccolta di firme». Un altro modo per ricordare Celeste.

© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: