sabato 29 marzo 2014
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È una Carolina Kostner stanca e felicissima per la medaglia di bronzo vinta ai Mondiali di pattinaggio tenuti alla Super Arena di Saitama, alle porte di Tokyo, a stretto giro dal terzo posto delle Olimpiadi di Sochi. "Spero con il mio pattinare di essere da esempio, di poter dire alle giovani pattinatrici qualche volta di avere pazienza, qualche volta si cade però poi ti rialzi, il mondo non finisce lì e la vita non finisce lì", afferma. Il segreto, in fondo, è "di crederci fino in fondo, di seguire il tuo cuore". Il carattere e la determinazione della pattinatrice gardenese emerge anche di fronte alla domanda sulla dedica della medaglia. "Difficle dire - ribatte -. La dedico al mio staff, al mio allenatore: grazie, grazie tanto, per avermi accompagnato per tutti questi anni e aver avuto la pazienza di sopportarmi ogni giorno". Il successo "è un lavoro di squadra fantastico. Non è la tipica relazione tra l'allenatore e l'atleta. È un lavoro di squadra. Spesso - si schernisce - sono rompiscatole, chiedo ma perché questo, ma perché quest'altro. Mi metto a discutere non solo per essere preparata al massimo, ma anche per poter riuscire a fare certe cose. Grazie alle persone che mi stanno intorno siamo riusciti ad arrivare fino a qui. Ho imparato da ogni gara e da ogni difficoltà". Insomma, "una giornata storica per noi italiani" dice. "Abbiamo vinto due medaglie, una d'oro e una di bronzo. Per me è una grandissima gioia perché venendo qui non sapevo bene cosa mi aspettassi, ma poter andare a casa con un'altra medaglia al collo è una cosa fantastica". È notte ed è tempo di lasciare l'avveniristica arena di Saitama. Ma sarà questa appena conclusa l'ultima gara di Carolina Kostner? "Non lo so", risponde dopo un lungo sospiro, prima di congedarsi sorridendo.
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