martedì 24 febbraio 2015
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La drone-mania dilaga. Questi oggetti volanti, spesso anche di dimensioni non trascurabili in caso di incidente, stanno prendendo piede. Mille gli usi possibili, come dimostra anche la Croce Rossa. Ma mille anche le possibilità di usi a fini scorretti o illegali. E poi aumenta il rischio incidenti, soprattutto quando a pilotare (in remoto) questi oggetti volanti identificati sono persone inesperte o con poco cervello. Tanto per capire, l'esperienza di essere colpiti da un drone che precipita per un qualsiasi errore del proprietario non è certo auspicabile. La Francia lo ha già fatto da tempo: il suo sistema di regolamentazione del volo dei droni prevede sanzioni molto pesanti, al punto che alcune infrazioni sono materia del codice penale. Ma anche l'Italia comincia adesso a stabilire regole e multe per i trasgressori, con il primo "Prontuario e vademecum sugli aeromobili a pilotaggio remoto". Il documento è pronto e potrebbe essere presentato "a breve", al massimo entro un mese. "È uno strumento che permetterà di sanzionare operazioni critiche che avvengono con droni non autorizzati", ha detto il sostituto commissario pilota Francesco Corigliano, del dipartimento di Pubblica Sicurezza, settore aereo della Polizia, intervenendo nella Roma Drone Conference sui droni per la sicurezza. Le regole alle quali si riferisce il prontuario sono quelle previste dall'Ente Nazionale per l'Aviazione Civile (Enac) e dal Codice della Navigazione, che si riferiscono ad ogni Sistema Aeromobile a Pilotaggio Remoto (Sapr), dai droni agli aeromodelli. A partire da queste regole, il prontuario le applica a diversi ambiti di applicazione e individua le relative sanzioni. Ordine e sicurezza pubblica, privacy, manifestazioni pubbliche, occupazione di aree pubbliche sono fra i possibili campi di applicazione. Per ciascuna infrazione sono previste multe che possono arrivare anche ad alcune decine di migliaia di euro. Così ogni drone dovrà essere certificato, assicurato e governato da un pilota in possesso di un attestato. In assenza di uno di questi requisiti la multa prevista potrà arrivare anche a 64.000 euro. Il rispetto delle regole è essenziale soprattutto "in situazioni critiche, ad esempio quando i droni sorvolano aree affollate, edifici o industrie", ha spiegato Corigliano, che fa parte del gruppo di lavoro che, presso il ministero dell'Interno, ha redatto il prontuario. Queste regole, ha aggiunto, "saranno di aiuto anche nella prevenzione dei droni utilizzati a fini di terrorismo". Sarà ad esempio più semplice individuare quelli privi di autorizzazioni. Che i droni siano "il futuro" non c'è dubbio, ha osservato Corigliano, e si sta pensando fin da ora ad utilizzarli anche a fini investigativi. "Impossibile dire quando questo potrà avvenire. Il problema - ha rilevato - è trovare droni con caratteristiche idonee a specifici contesti operativi, ad esempio che abbiano una maggiore autonomia, o che siano poco rumorosi".
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