venerdì 22 gennaio 2021
Da bambina mi mandavano a comprare il pane. Accanto alla chiesa, all'angolo con una via di vecchie case, davanti a un alberghetto vedevo delle donne che camminavano su e giù, la sigaretta fra le labbra dipinte. Alcune erano vecchie e disfatte, altre giovani, la gonna cortissima, gli occhi bistrati di nero. Erano sempre lì, e un giorno chiesi a mia madre che facevano, tutto il giorno in strada. «Tu quelle donne non devi nemmeno guardarle», rispose secca mia madre, e nient'altro. Se non dovevo neanche guardarle cos'erano, paria, reiette? Le sconosciute mi divennero istintivamente simpatiche: avevano, sotto al trucco, facce di solitudine e di dolore. Il giorno del Corpus Domini passammo in processione davanti a loro, noi bambine con la veste bianca della Comunione, cantando: «In ciel, andrò a vederla un dì..». E non dimentico come molte si facevano il segno della croce, chinando la testa, e una, mora, giovanissima, che aveva le lacrime agli occhi. Le ragazze di via Viviani oggi hanno più di settant'anni. Avranno messo via qualcosa, o sono, come spesso capita alle prostitute, povere e senza nessuno? Ci sono anche loro, temo, fra i vecchi degli ospizi che se ne sono andati a centinaia, in silenzio, soli. E quella mora, che davanti a noi bambine in processione piangeva? Che anche per lei, prego, ci sia un'ultima carezza.
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