martedì 2 febbraio 2021
Non è possibile che sia vero. È troppo presto. È solo l'inizio di febbraio. Ma quando a mezzogiorno un sole già luminoso rende l'aria quasi tiepida, e il cielo è blu chiaro, l'illusione è forte. Certo verrà ancora freddo, ci diciamo. Ma sembra davvero, quasi, già un'acerba primavera. Se ne accorgono per primi i gatti di casa. Mi meraviglia come nelle mattine belle, alle nove, si radunino nella stanza dove, da un cortile angusto, da Est penetra il primo raggio di sole. E quando arriva si sdraiano sulla scrivania a farsene accarezzare, beati, gli occhi socchiusi. (Ma come li spalancano di scatto se un passero sfiora la finestra, le pupille che si serrano a fessura, in un'ancestrale memoria di cacciatori). Quanto a me, al mercato ho visto dei bulbi di giacinto appena germogliati, le delicate punte verde pallido, e subito ho capito che li volevo assolutamente. Giovani giacinti da spiare ogni mattina mentre crescono, e poi si schiudono appena, lasciando intravedere la timida infiorescenza rosa. Voglio stare a guardarli sul balcone nel primo sole, e anche nelle ultime giornate plumbee d'inverno. Contemplarli: come sentinelle di guardia sulle torri, che, ancora lontana, vedono avvicinarsi la primavera. Perché mi emoziona di più, quest'anno? Come un abbraccio fedele, nel tempo in cui ogni certezza viene meno.
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