martedì 19 luglio 2022
Seny è uno dei tanti arrivati con un barcone in Italia in cerca di una vita migliore. Senegal, Libia, Lampedusa. Ospitato nel centro di accoglienza Don Bosco di Aimone (Enna), va a scuola, prende la licenza media e impara così bene l'italiano che diventa mediatore culturale in un centro per migranti gestito dai salesiani. E' in questo contesto che, insieme ai volontari dell'associazione Don Bosco 2000, matura l'idea di un percorso di “migrazione circolare”: dopo alcuni mesi di formazione torna in Senegal dove avvia un progetto per la costruzione di pozzi e pannelli solari in cui trovano lavoro giovani che si stavano preparando al viaggio in mare e all'avventura europea, e invece sono rimasti nella loro terra seminando un germe di sviluppo insieme a Seny. Il quale da due anni torna periodicamente in Sicilia per migliorare le conoscenze tecnologiche e agronomiche indispensabili per dare un futuro al suo progetto e alle speranza di tanti giovani. È diventato un “migrante circolare”, coordina progetti di sviluppo e va nei villaggi per raccontare i rischi mortali della migrazione attraverso il Mediterraneo e per testimoniare che restare nella propria terra può diventare qualcosa di conveniente. Non sempre è necessario partire, si può “ripartire” restando a casa.
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