sabato 31 agosto 2019
È nei fatti che si dimostra di essere cristiani, di seguire il Risorto sulle strade del mondo. I due santi ricordati oggi, Giuseppe d'Arimatea e Nicodemo ce lo ricordano bene: sono ben lungi dall'essere "discepoli perfetti", eppure nel momento estremo, quando la vita raggiunge il suo apice nel sacrificio totale, essi non temono di mostrare la loro fede e si fanno "servitori" di Dio donando una degna sepoltura a suo Figlio. Secondo i racconti evangelici Giuseppe era un membro del Sinedrio mentre Nicodemo viene descritto come uno dei "capi dei Giudei". Entrambi erano affascinati dal "Maestro", ma si nascondevano per timore, avvicinando Gesù di nascosto o di notte per la loro posizione "in vista". Una posizione che permise loro, però, di chiedere di poter seppellire Gesù e così di fare una piena professione di fede superando ogni paura. Alla fine entrambi avevano capito quello che nel suo dialogo con Gesù Nicodemo non comprendeva: la via per rinascere dall'alto.
Altri santi. Sant'Aristide Marciano, filosofo (II sec.); san Raimondo Nonnato, religioso (1200-1240).
Letture. 1Ts 4,9-11; Sal 97; Mt 25,14-30.
Ambrosiano. Dt 10,12-11,1; Sal 98 (99); Rm 12,9-13; Gv 12,24-26.
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