sabato 2 luglio 2022
Thiago è l'ultimo di quattro figli di una famiglia benestante, finito in un giro di droga. In poco tempo è passato dal consumo personale allo spaccio, poi una veloce “carriera” fino a diventare un trafficante a livello internazionale. Per questo il tribunale di Macapà (Brasile) lo aveva condannato a ventidue anni di carcere. La madre Johanna non sapeva darsi pace, il cuore trafitto dal dolore per quel figlio che sembrava irrimediabilmente perduto. Ma non si sentiva sconfitta, sorretta dalla fede pregava ogni giorno per lui e continuava a offrirgli il suo affetto. Ogni settimana si presentava in carcere per incontrarlo, incurante del fatto che a volte Thiago non la volesse neppure vedere. Non era rimasta sola col suo dolore: la domenica invitava a casa altre madri nelle sue stesse condizioni per pregare, condividere il dolore e trovare le ragioni per continuare a sperare. Siamo tutte prigioniere insieme ai nostri figli – si dicevano – con loro soffriamo, con loro speriamo. Dopo vent'anni Thiago è uscito di galera e ha riabbracciato Johanna: «Non mi ha mai abbandonato, anche quando io la rifiutavo. È per il suo amore che ho deciso di cambiare vita». L'amore di una madre è come l'amore di Dio, non conosce obiezioni e confini, e può diventare il motore della rinascita di un figlio.
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