mercoledì 4 luglio 2012
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​Sforbiciata ai dipendenti di tutta la pubblica amministrazione. Il governo conferma le indiscrezioni dei giorni scorsi, con la decisione di ridurre le piante organiche a livello centrale e periferico. È uno dei punti più importanti, anche dal punto di vista simbolico, del provvedimento che dovrebbe essere varato venerdì dal Consiglio dei ministri. Il colpo di scure al pianeta statali potrebbe comprendere anche il blocco degli stipendi fino a tutto il 2014, le ferie obbligatorie e un tetto massimo di 7 euro per i buoni pasti per i dipendenti pubblici. Smentito il taglio delle tredicesime. Tra le altre novità c’è il taglio del 20% delle consulenze, una semplificazione delle strutture di vertice delle società pubbliche e la soppressione di alcune società non strategiche. Ancora: una ulteriore frenata sulle assunzioni, la sospensione dei concorsi per i dirigenti, il taglio del 10% di permessi e distacchi sindacali. Ma il governo è ancora al lavoro sul Dl e dunque non tutto sarà necessariamente contenuto in questi termini nel testo definitivo.Il taglio delle piante organiche è stato tuttavia confermato dal viceministro alle Finanze, Vittorio Grilli nel corso del vertice con i sindacati: già deciso per presidenza del Consiglio e ministero dell’Economia, ora sarà allargato a tutte le amministrazioni pubbliche. La sforbiciata sarà del 20% per i dirigenti e del 10% sugli altri dipendenti. Nel mirino ci saranno dunque ministeri ed enti centrali dello Stato, insieme a Regioni, Comuni e società pubbliche locali. La riduzione del personale, ha spiegato il ministro della Funzione Pubblica, Filippo Patroni Griffi, sarà preceduta da una verifica delle piante organiche a seguito della quale sarà possibile selezionare e modulare l’intervento. Per il personale che risulterà in esubero sono previste due tipologie di "uscita". La prima è il pensionamento anticipato con una deroga alla riforma Fornero fino alla fine del 2013: chi entro quella data avrà maturato il diritto alla pensione in base ai vecchi criteri dovrà lasciare. L’altra è la mobilità obbligatoria, già prevista dalla riforma Brunetta e finora rimasta sulla carta: per due anni il dipendente che non può essere ricollocato riceve l’80% dello stipendio (ma in realtà meno sulla retribuzione complessiva), al termine può rientrare o andare in pensione. Un sorta di "scivolo" rivolto agli ultrasessantenni e che sarebbe applicato anche a posizioni dirigenziali. Ad esempio ai prefetti che abbiano anche 40 anni di contributi alla spalle (comprensivi del riscatto degli studi).Uno degli obiettivi dell’intervento è anche quello di riequilibrare il rapporto tra impiegati e dirigenti che nel corso degli anni si è sempre più alterato a vantaggio dei secondi, specialmente a livello regionale. Anche per questo ai "capi" si è deciso di applicare un taglio doppio (20%) rispetto agli altri.Nel complesso la pubblica amministrazione impiega in Italia quasi 3 milioni e messo di lavoratori. Ma sarebbe sbagliato calcolare su questa platea le percentuali di riduzioni annunciate. In realtà gli esuberi dovrebbero essere meno del 10-20% perché in molti uffici i dipendenti effettivi non coprono interamente la pianta organica prevista. In base a un’indagine effettuata nei giorni scorsi dalla Fp Cisl, su 200mila lavoratori ministeriali e delle Agenzie, gli esuberi effettivi sarebbero poco più 4.500, concentrati soprattutto tra Difesa, Lavoro e Infrastrutture. Ma in diverse realtà (Giustizia, Mef, Agenzia Entrate) ci sarebbero posti vacanti, oltre 3.000. «I tagli saranno selettivi, non lineari», ha assicurato Patroni Griffi, che con le nuove piante organiche punta a fissare tetti non più aggirabili dalle singole aministrazioni.Tra le altre misure di risparmio annunciate, arriva una stangata sulla auto blu che nel 2013 dovrebbero dimezzarsi (come tetto di spesa) rispetto al 2011. Scatta poi il blocco dei canoni di affitto dovuti dalle amministrazioni pubbliche mentre lo Stato ridurrà i compensi pagati ai Caf per le dichiarazioni dei redditi (massimo 13 euro ognuna) e i trasferimenti (-10%) dovuti ai Patronati. Saranno riorganizzati e accorpati il Cnr, l’Istituto nazionale di fisica nucleare (Infn) e l’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv).Una misura che potrebbe cambiare i rapporti tra cittadini e amministrazione è l’ipotesi delle ferie obbligatorie, con chiusura degli uffici pubblici nella settimana di Ferragosto e in quella tra Natale e Capodanno. Inoltre ferie e permessi non goduti dal dipendente non potranno più essere monetizzati.
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