giovedì 6 novembre 2014
​​Lancio di uova sulle auto dello staff. Il premier in visita nella sede dell'Alcatel-Lucent incontra i lavoratori e ribatte a Juncker: mai detto che Ue è covo di burocrati.
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Ancora una contestazione per Matteo Renzi: il premier giovedì pomeriggio in visita alla nuova sede di Alcatel-Lucent è stato contestato dai lavoratori. L' arrivo delle auto blu davanti all'ingresso della multinazionale, è stato accolto anche con fischi ed insulti. Il premier è passato da un'entrata laterale, mentre le auto del suo staff, arrivate davanti quello principale sono state fatte oggetto di un lancio di uova. Circa 500 aderenti alla Fiom, Fim, Uilm e Usb hanno protestato per contestare i licenziamenti nel settore Tlc. Sotto la pioggia e senza alcuna tensione i manifestanti hanno chiesto, tra l'altro, lo sciopero generale contro le politiche del governo in materia di lavoro. In concomitanza con la visita del premier la Rsu dell'Alcatel ha proclamato lo sciopero di un'ora. "La Silicon Valley brianzola per noi deve avere un futuro. È importante creare un clima positivo per trovare soluzioni. Spero che la mia presenza qui aiuti a risolvere le difficoltà che state vivendo" ha detto il premier Matteo Renzi, alle rappresentanze sindacali incontrate al termine della sua visita al campus Alcatel Lucent. Soddisfatti i sindacati. "Ha dimostrato di essere a conoscenza della situazione, ma sapevamo di non poter avere risposte certe in 10 minuti - ha detto Gianluigi Redaelli della Rsu - Il nostro messaggio è che abbiamo poco tempo, soprattutto per i 150 esuberi distribuiti sul territorio nazionale". L'azienda da parte sua ha fatto presente che non ci sarebbero posti di lavoro a rischio. Oltre "al piano chiamato Shift plan iniziato nel 2013 non si prevede alcun cambiamento che riguarda l'occupazione". "Non ho mai detto che la commissione Ue sia un covo di burocrati, ma ora che l'hanno detto loro la cosa mi fa pensare" ha detto il premier a Vimercate tornando sulla polemica che l'ha visto contrapposto in questi giorni al presidente della Commissione Juncker. Renzi ha aggiunto di non essere in cerca di scontri verbali. "Non abbiamo voglia di fare polemica con i vertici europei - ha sottolineato -. Se vogliono uscire dal recinto dorato della burocrazia dicano che tutti gli investimenti che servono per creare tecnologia, ricerca e innovazione vengano tolti dalle catene del patto di Stabilità" ha aggiunto.
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