martedì 16 ottobre 2012
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L'impegno del governo contenuto nella legge di stabilità a spendere 233 milioni per il rifinanziamento delle scuole paritarie è stato accolto positivamente dalla Fidae, la Federazione che riunisce le scuole cattoliche. Si tratta, dice don Francesco Macrì, presidente della Fidae, alla Radio Vaticana, "certamente di una buona notizia. Una buona notizia potremmo dire 'parziale', nel senso che questo reintegro andrebbe a ricostituire la somma già prevista lo scorso anno. Una somma, però, irrisoria rispetto ai bisogni delle scuole: copre, infatti, una parte minima delle spese di gestione delle scuole dell'infanzia, delle scuole primarie; mentre, esclude quasi totalmente le scuole secondarie, di primo grado e di secondo grado".
In merito al fatto che anche le scuole paritarie svolgano un servizio pubblico, don Macrì afferma: "A livello di opinione pubblica c'è stata una crescita della consapevolezza di questo diritto, che è un diritto umano, fondamentale, il cui titolare è il soggetto, quindi, il ragazzo e la famiglia che lo rappresenta. C'è stata questa crescita, di questa cultura; però, a livello poi parlamentare, legislativo non c'è stato un corrispettivo".
Sul piano europeo, prosegue il presidente della Fidae, "recentemente, c'è stata l'approvazione di una risoluzione importante, che spinge i vari stati ad intervenire, a sostenere le scuole paritarie, nel senso di garantire il diritto di libera scelta della famiglia. È una risoluzione approvata il 4 ottobre di quest'anno, risoluzione che non fa altro che andare a riprendere sostanzialmente i principi già enunciati da un'altra famosissima risoluzione, del 1984".
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