venerdì 30 ottobre 2015
Si dimettono 26 consiglieri, compresi 5 di minoranza. Così sindaco e giunta decadono. Il prefetto di Milano Tronca commissario straordinario.
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Marino-Campidoglio ultimo atto: alle 18 arrivano le dimissioni in massa dei consiglieri comunali di Roma che hanno come effetto immediato quello di far decadere il sindaco e la sua giunta. Un paio di ore dopo arriva, da fonti parlamentari, la notizia che Francesco Paolo Tronca, prefetto di Milano, è il commissario straordinario individuato per guidare Roma dopo la decadenza della giunta. Così l'era di Ignazio Marino sindaco di Roma si è chiusa definitivamente.Il braccio di ferro e le accuse al Pd Dopo un lungo braccio di ferro per il "sindaco marziano", che ieri ha tentato la carta a sorpresa del ritiro delle dimissioni, oggi gli spazi di manovra si sono azzerati. E nel tardo pomeriggio il lancio di accuse verso il suo ormai ex partito. "Sono stato accoltellato dal Pd" ha detto Marino, il mandante ha un nome e cognome ha aggiunto riferendosi chiaramente al premier Matteo Renzi. "La crisi auspicavo si potessechiudere in aula invece si è preferito di andare dal notaio,segno di una  politica che decide fuori dalle sedi democratiche" ha detto ancora l'ex sindaco. Marino indagato. Si è riaperto intato il fronte delle note spese e Marino risulta indagato per peculato. Accusa, confermata dal suo legale, in relazione all'uso della carta di credito, assegnatagli dall'amministrazione comunale, per le cene di rappresentanza o istituzionali. "Devo prendere atto di avere dato la mia lealtà a un bugiardo", ha scritto su Twitter il senatore Pd ed ex assessore ai Trasporti Stefano Esposito, commentando la notizia. Stamattina, inaugurando una targa toponomastica che intitola il Parco di Tor Vergata a Salvador Allende, Marino ha citato in proposito una sua celebre frase: "Non mi sento un martire, sono un lottatore sociale che tiene fede al compito che il popolo gli ha dato". I consiglieri firmano l'addio. All'una i consiglieri Dem si sono riuniti nella sede dei gruppi consiliari di Via del Tritone. Oltre ai 19 consiglieri del Partito Democratico ci sono altri sette consiglieri dimissionari: due di maggioranza (Svetlana Celli, eletta nella lista civica di Marino e fino all'ultimo data per incerta e Roberto Cantiani del Ncd) e cinque di opposizione: due consiglieri fittiani, due esponenti di Fratelli d'Italia e il consigliere eletto nella lista di Marchini, Alessandro Onorato. Le dimissioni in blocco fanno scattare automaticamente la decadenza del sindaco e dell'intero consiglio, con conseguente commissariamento disposto dal prefetto di Roma, Franco Gabrielli.

 

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