sabato 21 gennaio 2012
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L'industriale e la sindacalista: Emma Marcegaglia e Susanna Camusso si confrontano in un incontro aperto al pubblico. Un faccia a faccia, quello promosso dalla Fondazione Italcementi, che arriva in una fase particolarmente delicata per la vita politica e economica del Paese: proprio ieri il governo ha approvato il decreto legge sul pacchetto liberalizzazioni, mentre già da lunedì il Ministro Elsa Fornero avvierà i tavoli di confronto con le parti sociali sui progetto di riforma del mercato del lavoro. La presidente di Confindustria definisce "sacrosante" le liberalizzazioni e sollecita il governo ad "andare avanti mantenendo la barra dritta" senza assecondare le proteste delle diverse categorie colpite: "lasciamoli strillare". Il giudizio degli industriali sul pacchetto varato dal governo è dunque positivo: "È molto giusto che si siano stati toccati tutti. Non è più possibile che ci sia un pezzo di mondo, fatto da imprese che investono, che stanno sui mercati internazionali e che rischiano di fallire, e un altro pezzo di mondo che vive di tariffe minime e privilegi". È un provvedimento, secondo la leader di Confindustria, è di ampia portata: "Il governo ha toccato tutte le categorie. Forse si potrà fare di più, ma per la prima volta c'è un disegno complessivo sule liberalizzazioni che Confindustria chiede da tempo".Diverso il parere della sindacalista, sicura che il pacchetto liberalizzazioni non porterà quell'aumento dei salari garantito proprio oggi da Palazzo Chigi: "Una cosa è dire che il Paese può riprendere la crescita attraverso le liberalizzazioni - dice la Camusso commentando la nota del governo - perché possono esserci elementi di risparmio, altra è parlare di salari". Una "valutazione più appropriata" del provvedimento potrà arrivare soltanto quando per la Cgil sarà possibile analizzare il testo definitivo. È però già evidente, denuncia la Camusso, che le liberalizzazioni sull'orario degli esercizi commerciali "ci porteranno dei guai".Ma i riflettori sono tutti puntati sulla trattativa che il Ministro Fornero avvierà lunedì con le parti sociali. Gliattriti maggiori restano sulla possibilità di licenziare. "Sembra che la crisi della produttività sia figlia deilavoratori che hanno l'articolo 18, ma questa è una visione surreale", mette le mani avanti la Camusso. "Non possiamo lasciare tutto irrigidito", è la risposta della Marcegaglia che spera di "trovare un accordo con i sindacati" ma nel frattempo resta convinta che un mercato del lavoro più flessibile serva ad "aumentare l'occupazione e la crescita".

 

E c'è da registrare anche la posizione di Raffaele Bonanni, leader della Cisl, secondo il quale i provvedimenti che il governo Monti ha assunto sulle liberalizzazioni "sono un primo segnale di rottura della staticità italiana sui temi di una maggiore concorrenza". Il segretario generale della Cisl chiede di "stare attenti a non farestrafalcioni" perché "il governo non deve pensare di essere autosufficiente". Con il dialogo sociale - ha detto ancora - "si può fare ancora di più e meglio".

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