venerdì 5 luglio 2013
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«No, per cortesia, niente cifre, niente numeri, è uno sport che non mi piace...». Luigi Casero non ha mai amato gli annunci e da quando è viceministro dell’Economia è diventato ancora più riservato. Ma ora, nel suo ufficio al primo piano di via Venti Settembre, nella roccaforte del Tesoro, batte un colpo destinato a non passare inosservato: «Entro fine mese ce la faremo...». A fare cosa? Una pausa leggera per riflettere, poi prosegue: «...No, mi correggo. Non entro il mese, ma diciamo al massimo entro settembre, il governo interverrà sul costo del lavoro. E lo farà partendo dai giovani. Stiamo tutti lavorando per trovare le risorse. Abbiamo un piano condiviso e dettagliato: abbasseremo ancora le tasse alle imprese, ma diminuiremo anche quelle che svuotano la busta paga. La filosofia è chiara: vogliamo dare ai giovani più soldi da spendere per far ripartire l’economia e dare fiato ai loro progetti...».Ministro, da dove prenderete i soldi?Ogni settore di questo ministero sta sezionando voce per voce le spese della pubblica amministrazione. I margini di intervento sono enormi.Per esempio?I costi standard possono creare risparmi veri. Poi, abbiamo riaperto il dossier delle vendite del patrimonio immobiliare. C’è il capitolo degli sprechi e c’è quello delle municipalizzate. Stiamo lavorando a 360 gradi, stiamo incitando le amministrazioni a rinegoziare i contratti d’affitto, o a trasferirsi in sedi di proprietà non utilizzate. Quante risorse si possono recuperare?Ripeto: non sparo numeri a caso. La spending review è un processo continuo. Alcune cose producono risparmi immediati, altre danno risultati in prospettiva. Conta però il principio: ogni volta che si accumula un tesoretto va reinvestito per ridurre le tasse. E siamo pronti a dare subito un primo segnale. In attesa dell’Europa...In che senso?Il segnale di Bruxelles sugli investimenti è stato positivo. Ma ora bisogna far capire alla Ue che deve mettere risorse anche sugli stimoli all’occupazione. È il nuovo negoziato che dobbiamo aprire subito.Quali imposte sul lavoro caleranno entro settembre?Ne stiamo parlando. Dal mio punto di vista devono scendere Irpef e Irap con priorità ai più giovani, anche se capisco le preoccupazioni del Pd per la platea dei 40-50enni.Interverrete anche sulle aliquote Irpef?Si, vogliamo abbassarle. Ma è un intervento che va nel medio periodo.In tutto questo ci sono da trovare subito risorse per Iva e Imu...C’è un impegno a farcela, e ce la faremo grazie ai tagli di spesa.Dunque cambierà la copertura Iva?Bisogna essere sinceri: la prima soluzione trovata, l’aumento degli acconti fiscali, è stata una scelta sgradevole.E sulla prima casa come finirà, specie dopo il monito dell’Fmi?Finirà come deve finire: la prima casa non sarà tassata, è un fattore di equità a favore delle famiglie, e dunque di crescita. Mi creda, al Tesoro siamo sereni: governo e Pdl hanno lo stesso obiettivo; io, Fassina e Saccomanni siamo decisi a trovare le coperture senza alterare i conti pubblici e dando per acquisito il fatto che gli immobili di lusso continueranno a pagare. E allora quella del Fondo monetario resterà solo una sgradevole invasione di campo.C’è un dibattito sui tagli alle pensioni d’oro. Lei che ne pensa?Da viceministro delle Finanze non voglio dare l’impressione di voler introdurre una nuova tassa, però credo che le pensioni servano a mantenere un tenore di vita decoroso. Dunque troverei etico un intervento su quelle alte.Insomma la pensa come Fassina...Guardi, questo è un governo anomalo, un governo di salvaguardia nazionale. Ma devo riscontrare un dato che secondo me è positivo per il Paese: io e Fassina siamo davvero molto coesi sul disegno generale, sull’idea che l’Italia deve puntare su lavoro e imprese e superare le rendite. Dunque durerete 18 mesi...Non faccio previsioni. Però dico una cosa: questo Paese ha tanti nodi da sciogliere, deve fare ancora riforme importanti e impopolari. Se non ci riusciamo noi, se non ci riescono Pd e Pdl insieme, sarà difficile che ci riescano altri che avranno mezzo Paese contro.
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