sabato 18 maggio 2013
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​«Ecco la prima risposta a chi guardava con diffidenza un governo Pd-Pdl. Una risposta concreta, seria... Una risposta che mi fa dire che questa collaborazione può e deve durare». Nunzia De Girolamo ha centrato il primo obiettivo: l’Imu sul settore agricolo è stato sospesa. «Ed entro giugno verrà cancellata definitivamente», assicura il ministro che "accarezza" il premier: «Letta sa che gli agricoltori hanno subito un’ingiustizia reale, sa che il settore ha sempre dato più di quello che doveva dare... Troverà il modo di eliminarla per sempre». La De Girolamo non detta ultimatum, anzi racconta un consiglio dei ministri «costruttivo». Parla di «lavoro di squadra». Apprezza un ministro dell’Economia «capace di ascoltare e di capire». E, alla fine, torna a scommettere sulla solidità e sulla durata del patto Pd-Pdl. «C’è un lavoro da fare. Per strappare il Paese a questa crisi drammatica, per far tornare le famiglie italiane a vivere serenamente. C’è l’economia da risollevare, ci sono le riforme istituzionali... Questo non si fa in un anno, nemmeno in due. Serve stabilità e prospettiva, serve il tempo necessario, magari una legislatura».La giustizia può essere un ostacolo?Certo quella parte di magistratura che attacca Berlusconi senza soluzione di continuità come se fosse una ragione di vita non aiuta il governo. Ma giudiziario ed esecutivo sono due poteri separati e il presidente sa che l’anomalia tutta italiana consiste nella sovrapposizione di questi due poteri: vedrà, non cadrà nel tranello. Questo governo non cadrà. E soprattutto non cadrà sulla giustizia. Lo scriva, lo scriva. Conosco Berlusconi, parlo con Berlusconi: non ha nessuna intenzione di mettere in discussione il governo. Il presidente è un imprenditore, capisce la sofferenza del Paese ed è pronto a buttare giù bocconi amari e anche ad accettare, da uomo di Stato, processi mediatici... Lui sceglie l’Italia.Ma Epifani lo invita a non prendersi meriti che sono dell’esecutivo...È vero, abbiamo anime diverse, culture diverse, storie diverse, ma questa contaminazione serve per raggiungere un obiettivo alto: salvare il Paese. Io sono del Pdl, Letta è del Pd e alla fine le nostre strade torneranno a dividersi. Ma oggi è una stagione straordinaria. Un momento unico che impone una pacificazione vera: non può vincere l’anti qualcuno e chi prova a dividere il Paese è fuori dalla storia.Pacificazione?Sì, pacificazione. Bisogna capire il segnale che ci hanno mandato gli italiani e scegliere la responsabilità. Le differenze ci sono ma vanno attutite, non amplificate. La gente mi ferma e mi inchioda a un impegno: "Abbiamo paura del futuro, questo governo deve durare e deve fare". Hanno ragione: dobbiamo ridare speranza agli italiani, dobbiamo far tornare a sperare la mia generazione a cui hanno rubato tutto. Altrimenti il nostro sacrificio culturale e politico non avrebbe nessun senso e la nostra sconfitta sarebbe drammaticamente dura.Davvero è convinta di farcela?Se non lo fossi non avrei mai accettato di fare il ministro: ho una bambina di undici mesi che deve vivere in un Paese diverso. E poi c’è un settore, l’agricoltura, che ha faticato e che ora va aiutato. Lo stop è stata una boccata d’ossigeno, 350 milioni sono rimasti nelle tasche di  agricoltori che faticano. Perchè l’accesso al credito è terribilmente difficile, perchè manca liquidità... L’agricoltura è sempre stata considerata figlia di un Dio minore, oggi è protagonista di un provvedimento importante. È un bel segnale. Spero il primo di una lunga serie.
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