martedì 5 giugno 2012
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“Forse, in Italia non si dedica sufficiente attenzione alle politiche per la famiglia proprio perché essa è una grande risorsa. E la si dà per scontata”. Lo afferma il premier Mario Monti nell'intervista in esclusiva pubblicata da Famiglia Cristiana di questa settimana a firma del direttore don Antonio Sciortino.“Molti problemi del Paese sono stati risolti o attenuati da una forte presenza della rete familiare”, osserva il presidente del Consiglio. E aggiunge: “Sarebbe un grave errore, a lungo andare, non avere specifiche politiche, tenute e sviluppate con continuità nel tempo, a favore della famiglia”. “Il ministro Andrea Riccardi - prosegue - ha ripreso in mano il Piano nazionale delle famiglie, decidendo di concentrare la gran parte dei fondi a disposizione (circa 70 milioni di euro) alla promozione dei servizi per i bambini fino ai tre anni e lo sviluppo dell’assistenza domiciliare per gli anziani”. Per quanto riguarda invece il Fattore famiglia come criterio di imposizione fiscale, “il ministro con delega alla famiglia Andrea Riccardi si è detto favorevole”, “ma in questa fase economica – precisa Monti - lo considera incompatibile, purtroppo, con gli impegni di spesa. La sua attuazione costerebbe alle casse dello Stato una cifra tra i 17 e i 21 miliardi di euro. Qualcosa di simile all’ordine di grandezza della Manovra che abbiamo dovuto impostare, a tamburo battente a dicembre, per salvare finanziariamente l’Italia”.
L'attenzione alle politiche per la famiglia deve fare i conti, per il governo dei tecnici, con l'esigenza prioritaria di risanare il bilancio. “Abbiamo una considerazione positiva della famiglia - chiarisce il premier -. Ma noi dobbiamo anche fare attenzione alle conseguenze finanziarie nel corso del tempo. Se oggi l’Italia attraversa una situazione così critica, con gravi ripercussioni economico-sociali, è anche perché nel corso dei decenni i Governi italiani che si sono succeduti si sono fatti guidare da istanze a volte bassamente politiche, il più delle volte di elevata finalità etica, tuttavia con scarsa consapevolezza della necessità di far fronte alle spese con effettive entrate. Creando così grandi disavanzi e debiti pubblici, che hanno caricato il peso su italiani che allora erano bambini. O non erano ancora nati. Quella è stata la più grande devastazione delle famiglie”. “Il nostro Governo - prosegue Monti - si è ispirato sin dall’inizio al fondamentale principio enunciato dal Papa a Milano in questi giorni: ‘I partiti non devono promettere cose che non possono realizzare’. Il Fattore famiglia è, comunque, uno degli elementi che devono guidare la politica del Governo, anche attraverso lo strumento fiscale. Non bisogna neanche dimenticare la decisione che abbiamo preso di sbloccare i fondi europei per il Sud: 700 milioni di euro destinati alle due priorità indicate dal Piano famiglia: asili nido e anziani non autosufficienti".
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