lunedì 25 agosto 2014
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​L'Europa sappia trovare coesione e unità per confermare al mondo di essere il "baluardo della libertà" di fronte a quanto sta accadendo tra crisi internazionali e drammi della migrazione. Ecco l'appello del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano che non nasconde la propria preoccupazione per l'escalation di guerre e violenze alle porte di casa nostra.

Crisi che si espandono a macchia di leopardo dall'Iraq alla Libia, dalla Siria all'Ucraina, incatenate spesso al tragico fenomeno delle migrazioni di massa, alle morti in mare di donne e bambini, e che non possono che provocare una profonda "angoscia" che deve essere accompagnata ad oggettiva preoccupazione per "la complessità e fragilità del quadro internazionale". Giunge al Meeting di Cl il monito del presidente della Repubblica a non chiudere gli occhi della coscienza di fronte ai drammi che si osservano in questi giorni ai confini dell'Italia. Ma soprattutto Giorgio Napolitano indirizza a Rimini un messaggio il cui primo destinatario è Bruxelles dove l'Unione europea sta ancora una volta manifestando tutta la propria impotenza ad affrontare insieme una crisi che efficacemente papa Francesco ha definito "terza guerra mondiale a pezzi".    Le tante "angosciose" crisi internazionali e il dramma dell'immigrazione devono spingere - ha scritto il capo dello Stato ad un Meeting dedicato proprio alle "periferie" del mondo - a una "coesione nuova della comunità internazionale e, in primis, della Ue". E le "periferie" ci riguardano direttamente. "Non sono lontane, fanno anzi parte del nostro mondo e del nostro vissuto, e le tragedie che si verificano quotidianamente in molte parti del pianeta ci riguardano da vicino. Esse - ha ricordato Napolitano al mondo di Cl - non possono e non devono consumarsi senza risvegliare la nostra coscienza e la nostra attenzione, senza suscitare il nostro coinvolgimento emotivo e morale. Devono anzi essere forte monito e stimolo ad agire per una coesione nuova della comunità internazionale e, in primis, per il consolidamento dell'Unione europea intesa come baluardo di democrazia, libertà e giustizia".    "In questo contesto - ha proseguito il presidente - dominante è la dimensione umana dei drammi che affligono il mondo d'oggi. L'uomo non è d'altronde solo. È parte di una realtà in cui l'interazione con gli altri e il confronto con la diversità devono essere fonte di ispirazione e di ricchezza per il superamento di fatali contrasti".

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