giovedì 22 maggio 2014
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Europa e famiglia sono valori che si tengono insieme. «Per noi sono iirrinunciabili, perché è nella famiglia che passano i valori che fondano l’identità europea: pace giustizia, uguaglianza, solidarietà, rispetto delle diversità», lo ha detto Francesco Belletti, presidente del Forum delle associazioni familiari, presentando oggi a Roma il Manifesto europeo Vote for Family e le sottoscrizioni dei candidati al Parlamento di Strasburgo nelle elezioni del 25 maggio.Sono stati 62 finora a «metterci la faccia» come dicono al Forum. Ma c’è tempo fino a venerdì e a conferenza stampa in corso già qualche nome si stava aggiungendo (per l’elenco completo clicca qui) Sono 17 nelle Isole, 16 nel Nord-Est, 13 nel Nord Ovest, 11 nel Centro e 5 nel Sud. Tra i partiti spicca il Nuovo centrodestra con 24 nomi, tra i quali il ministro Beatrice Lorenzin,  seguito da Forza Italia (12), Fratelli d’Italia (9), Lega Nord (6), Pd (5), Scelta europea (4), Cinque Stelle e Green Italia con uno. Un lavoro locale ma anche internazionale, dunque, a dimostrare che le comunità sono soggetti pienamente coinvolti. Un'iniziativa "di popolo e non di lobby", l'ha definita Belletti. I candidati, «anche nelle grandi dimensioni delle circoscrizioni hanno dovuto tornare a metterci la faccia davanti ai loro elettori. E apprezziamo molto che alle europee si possa scegliere il candidato con la preferenza», prosegue Belletti. Le adesioni sono personali e si crea così un rapporto con il candidato che significa non tanto dal punto di vista numerico o percentuale, bensì dei rapporti da portare avanti, nella collaborazione, ma anche nella vigilanza sul rispetto degli impegni presi. L’ampio spettro di forze politiche rappresentate, poi, è una garanzia che il cittadino potrà comunque trovare candidati family-friendly. Due le iniziative che sono state di riferimento: il referendum croato che ha inserito in Costituzione il matrimonio tra uomo e donna e la petizione Uno di noi. Era presente alla conferenza stampa Carlo Casini, suo promotore.Famiglia ed Europa: i contenuti del manifesto. «Vale a pena di ricordare che quello europeo è stato un grande sogno di unità tra persone che si erano fatte la guerra fino a pochi mesi prima. Quell’intuizione che oggi viene messa in discussione da tendenze isolazioniste, ma anche da cattive strategie economiche e finanziarie europee, ci porta a credere nell’Europa, ma in un’Europa diversa», ha ricordato Belletti. L’alleanza europea, non si nasconde il presidente del Forum è messa in crisi oggi da «tendenze culturali e alcune lobby, su cui saremo vigili». In particolare, Simone Pillon, consigliere del Forum, ha illustrato i 12 punti del Manifesto, che vanno da quelli antropologici (differenza uomo-donna, matrimonio, difesa del concepito), fino al protagonismo delle associazioni familiari e ai temi del lavoro (LEGGI) Dimensione locale e internazionale. Per la prima volta il Forum italiano presenta un manifesto che è uguale per tutti i Paesi che vanno alle elezioni. A livello continentale le sottoscrizioni di candidati raccolte dalla Federazione europea delle associazioni familiari sono state in totale 260 in 17 Paesi. Collegati in videoconferenza i presidenti regionali dei Forum di Sicilia, Lazio, Puglia, Lombardia, Veneto (ciascuno attivo per una circoscrizione elettorale) hanno spiegato il loro lavoro. Ed evidenziato fatti positivi e criticità. Nel Centro e nel Sud queste hanno riguardato la difficoltà a far passare tra le maglie delle segreterie di partito i contenuti, riscontrando poi, l’interesse dei candidati. Alcuni parlamentari di Strasburgo uscenti in Lombardia non sono stati confermati, perché hanno votato in passato contro i valori condivisi. In Veneto, invece, è stato organizzato un incontro con le altre religioni. Sono state, infine, ricordate l’adesione del Forum a Bring back our girls, per la liberazione delle ragazze nigeriane, e le vicenda di Meriam e Asia Bibi. «Ciò evidenzia una dimensione internazionale della difesa della dignità persona, della libertà religiosa, dei diritti della famiglia che in troppi luoghi del modo vengono calpestate. L’Europa ha responsabilità anche su questo scenario, che supera i suoi confini», ha concluso Belletti.
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