giovedì 20 dicembre 2012
​Sì commissione a norma "salva-La Russa": non deve raccogliere firme chi forma un gruppo entro il 22. Pd si oppone: «O testo resta com'è o decade». Intanto La Russa presenta richiesta di formare un gruppo al Senato.
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È tensione alle Camera sul decreto sulla raccolta delle firme, approdato in Aula questa mattina senza l'accordo tra i gruppi parlamentari. "O il decreto esta com'é stato varato dal governo o per il Pd può anche decadere", afferma Michele Ventura del Pd che ha espresso questa posizione alla conferenza dei capigruppo. Il Partito democratico non accetta il parere favorevole che nel Comitato dei Nove è stato espresso all'emendamento cosiddetto 'salva La Russa', che esenta dalla raccolta delle firme i gruppi parlamentari che si costituiscano tra il 21 e il 22 dicembre. "Il decreto deve restare quello che è, senza modifiche. Diversamente non ne garantiamo la conversione", puntualizza Ventura. "Rassegno le dimissioni da relatore": lo annuncia nell'Aula della Camera Gianclaudio Bressa (Pd) dopo il parere favorevole al cosiddetto emendamento 'salva La Russa'. Intanto il presidente della Commissione Affari Costituzionali della Camera, Donato Bruno, chiede un ulteriore rinvio per la ripresa dell'esame in Aula del decreto. Fini accetta ma ribadisce: "sono indisponibile ad accettare ulteriori differimenti. Dalle 15 si inizia a votare".LA RUSSA: PRESENTATA RICHIESTA GRUPPO A SENATO "Abbiamo presentato al Senato la richiesta di costituzione di un gruppo parlamentare": lo dice il leader degli ex An, Ignazio La Russa. "Alla Camera non lo abbiamo ancora fatto - aggiunge - solo perché stiamo ancora sondando un nome importante a Montecitorio". "Al Senato siamo pronti anche all'ostruzionismo per fare saltare il decreto" sulle firme elettorali. Lo afferma Ignazio La Russa, parlando con i cronisti a Montecitorio. "Pensiamo che le firme, a questo punto, le debbano raccogliere tutti, senza dimezzamenti o altro. A noi va bene raccogliere le firme, è anche un modo per fare propaganda e far tornare la politica fra la gente".
Sono 11 i senatori che hanno lasciato il Pdl per dare vita al Senato al nuovo gruppo Centrodestra nazionale di Ignazio la Russa: Alessandra Gallone, che è capogruppo; Achille Totaro vice capogruppo; Pierfrancesco Gamba, tesoriere; Alessio Butti; il presidente della Commissione Giustizia, Filippo Berselli; Antonino Caruso; Mariano Delogu; Fabrizio Di Stefano; Alfredo Mantica; Giuseppe Milone e Antonio Paravia.FRANCESCHINI: COLPO MANO INACCETTABILE, OSTRUZIONISMO"L'ultima vergogna. Nell'ultimo giorno di legislatura stiamo assistendo ad un colpo di mano che dovrebbe portare, chi ha dato parere favorevole, a vergognarsi nel guardarsi allo specchio". Lo afferma in una nota Dario Franceschini, presidente deputati Pd sottolineando che "nel comitato dei nove della commissione Affari Costituzionali, Pdl, Lega, Fli e Udc hanno dato parere favorevole ad una norma che dovrebbe andare in aula tra poco che prevede che chi costituisce un gruppo parlamentare entro stasera non raccolga le firme per le prossime elezioni". "Tutto - spiega - per preparare l'operazione interna al Pdl, con la scissione di La Russa. E se entro stasera i gruppi parlamentari che nascono sono più di uno che livello di follia si raggiunge? Abbiamo iscritto a parlare immediatamente tutti i deputati e il nostro relatore ha già rassegnato le dimissioni. Naturalmente - conclude - garantiremo l'approvazione della legge di stabilità ma il decreto taglia firme così emendato non passerà e mi aspetto che i leader dei partiti i cui gruppi hanno dato parere favorevole alla norma dicano se la condividono oppure no".
LISTE PULITE A RISCHIO PER UN PAREREIl provvedimento 'Liste pulite' non é stato affrontato nel consiglio dei ministri in Senato convocato per varare la nota di variazione del bilancio. "Stiamo aspettando il parere della commissione bilancio - ha detto il ministro dell'Interno Annamaria Cancellieri - Appena lo abbiamo portiamo il provvedimento". Lo schema di decreto legislativo sulle liste pulite che doveva ricevere l'ok definitivo nella riunione del Governo non riesce ad ottenere il parere richiesto dalla Commissione Bilancio del Senato. Secondo quanto si apprende, il presidente Azzolini non avrebbe dato la liberatoria per il parere.AZZOLLINI: PARERE? ANCHE ALTRI PROVVEDIMENTI... "Ho esaminato la nota di variazione di bilancio, devo fare la legge sul pareggio di bilancio, che dite, è una cosa importante...? Ma la commissione Bilancio fa tutto e porta tutto in aula". Così risponde il presidente della commissione Bilancio del Senato, Antonio Azzolini, a chi gli fa notare che il governo non ha potuto esaminare in Cdm il provvedimento sulle 'liste pulite' per la mancanza del parere della sua commissione. Ma ce la fate per oggi? "Non lo so..." replica il presidente.PD SOLLECITA PARERE COMMISSIONE BILANCIOGiovanni Legnini del Pd sollecita la commissione Bilancio del Senato ad esprimere il parere sul Dlgs noto come 'liste pulite'. "Siamo consapevoli del lavoro che la commissione Bilancio ha svolto anche per la Legge di Stabilità - spiega - ma è urgente che questo parere venga espresso nel più breve tempo possibile. Per questo ho sollecitato la commissione".
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