mercoledì 15 maggio 2013
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Il ministro della Giustizia "faccia sentire il proprio sostegno alla magistratura intera, senza incertezza alcuna e affronti subito i temi reali e le difficoltà che affliggono il sistema giudiziario italiano". Poche parole di un documento approvato dal plenum del Csm, e la tensione sul tema giustizia torna ad alzarsi.A chiedere l'intervento di Annamaria Cancellieri un gruppo di membri del Consiglio che si rifanno alla corrente di Unicost, ma alla fine del dibattito i voti favorevoli sono di più: 19, compreso quello del vicepresidente Michele Vietti. A questi i magistrati chiedono di concordare con il guardasigilli un plenum, alla presenza del ministro, "per discutere le attività prioritarie che dovranno essere oggetto di un'agenda di lavoro tra il Csm e il ministero".Insomma, le parole pronunciate a Brescia da Silvio Berlusconi hanno lasciato l'ennesimo segno nei difficilirapporti tra toghe e politica. Intanto anche la famiglia Berlusconi torna a far sentire tramite un'intervista rilasciata a "Panorama" da Marina, primogenita del leader del Pdl.Il processo Ruby "è una farsa che non doveva neppure cominciare. Le presunte vittime negano, o addirittura accusano l'accusa. I testimoni dei presunti misfatti non ne sanno nulla. Di prove neppure l'ombra", spiega.Di più: i magistrati, afferma Marina Berlusconi, "hanno lavorato per anni, hanno accumulato lo sproposito di 150 mila intercettazioni, hanno raccolto quintali di verbali, hanno vivisezionato in modo morboso e vergognoso la vita di mio padre e tutto per realizzare non un processo, ma una fiction agghiacciante ad uso e consumo di media molto compiacenti. Certi interrogatori, nella loro sconcertante insistenza, facevano pensare ben più al voyeurismo che alla ricerca della verità". Insomma, "Finirà tutto in una bolla di sapone, come sempre, ma all'associazione della gogna non importa nulla di come andrà a finire, interessa solo la condanna mediatica".Ci sarà una ricaduta generale sulla politica o la tenuta del governo? Al momento le reazioni non sono particolarmente accese. Anche se da Bruxelles Romano Prodi, che ieri si è visto con Enrico Letta, fa saere di considerare "preoccupanti le tensioni di questi giorni". Letta, aggiunge, "è una persona di saggezza e intelligenza politica: abbiamo lavorato insieme tanto e bene. Il suo compito non è facile, la coalizione è complicata: dovrà esercitare tutto il senso di equilibrio e diplomazia".
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