martedì 22 ottobre 2013
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Ad ammetterlo davanti alle telecamere di Report è lo stesso Denis Verdini, potentissimo senatore del Pdl e presidente del Credito cooperativo fiorentino. Ottocentomila euro in nero, per la vendita di un terreno a un muratore palermitano. Che ottiene i soldi in prestito dalla stessa banca di Verdini. Il pagamento sottobanco «per fortuna risale a tanti anni fa», dice Verdini nella puntata di ieri sera del programma di Milena Gabanelli su Rai3, anticipata dal Corriere della Sera. Era il 1989 e gli 800 mila euro allora erano in realtà un miliardo e 6oo milioni di lire: «Come si fa normalmente nella vita – si giustifica – se tu nel contratto scrivi 10 e invece è 20». A Verdini, che è anche editore del Giornale di Toscana, arrivano in tempi più recenti altri 800 mila euro da parte di Flavio Carboni, imprenditore con precedenti penali: «Era interessato ad aprire le pagine in Sardegna», ricorda il senatore del Pdl, per premere sull’allora governatore pdl Ugo Cappellacci che lo ostacola nei suoi investimenti nell’eolico. Verdini si dimetterà dal cda del Credito cooperativo fiorentino nel 2010 per il suo coinvolgimento nello scandalo P3. Pochi giorni dopo la Banca d’Italia gli contesta un conflitto d’interessi di oltre 60 milioni di euro per la banca di cui è stato amministratore. Nel 2012 l’istituto viene sottoposto a liquidazione coatta amministrativa. Le attività sono acquisite da Chiantibanca mentre le sofferenze sono acquisite dal fondo nazionale di garanzia delle Bcc. Oggi l’udienza preliminare del procedimento per presunta truffa ai danni dello Stato per finanziamenti pubblici al suo giornale.
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