martedì 20 ottobre 2015
COMMENTA E CONDIVIDI
Il sindaco di Vicenza, Achille Variati, pioniere della lotta alla ludopatia, questa volta sembra aver 'cannato'. Con un’ordinanza ha ampliato l’orario di apertura delle sale gioco (quello lecito, con vincita in denaro), fissato - ancora nel marzo scorso - tra le 10 e le 13 e le 17 e le 22. Ieri Variati ha emanato una nuova ordinanza che consente agli esercizi commerciali di tenere aperto dal lunedì al giovedì fino all’una di notte, e anche dalle 16 alle 3 nelle notti di venerdì, sabato e domenica. Sarebbe una clamorosa contraddizione, per un sindaco che ha fatto del contrasto al gioco d’azzardo una sua ragione di vita, se l’ordinanza non fosse stata promossa in accordo con il Serd, il servizio dell’Ulss 6 che da anni si batte, fra i primi in Italia, su questa frontiera. «Questa ordinanza mette in campo un nuovo strumento per combattere la ludopatia – piega Variati –. Insieme al SerD abbiamo previsto un provvedimento per le sale più grandi che possono formare il personale per la prevenzione. Se queste sale si dotano di un progetto, in modo da individuare comportamenti anomali nei clienti ed evitare la degenerazione in una vera e propria dipendenza, potranno avere più elasticità di orario».  L’autorizzazione al prolungamento di orario è valida per un anno al termine del quale potrà essere rinnovata dopo la presentazione da parte dei gestori al Comune di una relazione sulle azioni intraprese e gli effetti ottenuti dal programma anti-ludopatia. Agli stessi locali è richiesta la partecipazione ad una campagna d’informazione e prevenzione, in particolare fornendo i recapiti telefonici a cui rivolgersi. Con tanto di progetto approvato dall’Ulss e depositato (assieme alla relazione finale) presso la polizia amministrativa. «È un esperimento – precisa Vincenzo Balestra, direttore del Servizio per le dipendenze – già in atto in Emilia-Romagna e in Svizzera. L’obiettivo è che gli operatori diventino osservatori attenti, in particolare per le utenze più fragili». «Siamo sempre in attesa di una legge nazionale che regolamenti il settore», ricorda l’assessore alla semplificazione Filippo Zanetti. Per gli inadempienti l’ordinanza prevede una sanzione amministrativa pecuniaria da un minimo di 25 euro ad un massimo di 500 e, nei casi più gravi, la sospensione da 1 a 7 giorni.
© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: