giovedì 25 luglio 2013
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«Siamo contrari all'introduzione del reato di omofobia in quanto riteniamo che le persone omosessuali non siano una categoria protetta che richiede tutele specifiche, ma persone che beneficiano delle tutele generali già previste per tutti». Lo scrive Giovanni Ramonda, responsabile della Comunità Papa Giovanni XXIII: «Invitiamo piuttosto Governo e Parlamento - prosegue la nota - ad intervenire con urgenza in favore di quei poveri che davvero non possono più aspettare: le ragazze vittime del racket della prostituzione, le famiglie che assistono malati, anziani, persone con handicap gravissimi e che negli ultimi anni hanno visto ripetuti tagli economici e di servizi, giovani disoccupati a cui, come dice il Papa, non dobbiamo rubare la speranza». Le risorse, conclude Ramonda, si possono trovare, «abbattendo gli scandalosi attuali privilegi di alcune categorie, prima tra tutte quella degli stessi parlamentari, abbattendo con coraggio le spese militari, e tassando pesantemente tutto ciò che è dannoso per la persona umana e per l’ambiente».
 
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