sabato 1 settembre 2012
Il procuratore nazionale antimafia Piero Grasso intervenendo alla festa del Pd parla di un «tentativo di destabilizzare il Quirinale e la magistratura». Cicchitto a Grasso: «Dica chi sono le "menti raffinatissime" dietro attacco a Colle». Berlusconi si dice «estraneo ai tentativi di condizionare il Presidente della Repubblica».
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«Il conflitto tra poteri dello Stato? Spero che cessi». Lo afferma l'ex presidente del Senato Nicola Mancino, riferendosi allo scontro politico innescato dalla vicenda delle intercettazioni delle telefonate tra il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e lo stesso Mancino. Secondo il settimanale Panorama, il Capo dello Stato avrebbe rivolto pesanti affermazioni sulla procura di Palermo, sull'ex premier Silvio Berlusconi e su Antonio Di Pietro, leader dell'Italia dei Valori.
"Visto il ruolo che ricopre, il dottor Piero Grasso dovrebbe dirci in modo assai preciso il nome e il cognome e anche le azioni concrete messe in atto dalle 'menti raffinatissime' che, come nel 1992, stanno conducendo un attacco a giudici e al Quirinale. In primo luogo, che cosa farebbero adesso quelle 'menti raffinatissime', perché Falcone usò quella espressione per riferirsi al fallito attentato della Addaura". La richiesta arriva da Fabrizio Cicchitto (Pdl).Oggi fortunatamente non stiamo discutendo di nessun attentato, néfallito né tanto meno riuscito, ma solo di indebite intercettazioni al Presidente Napolitano fatte dalla Procura di Palermo e dalle clamorose conseguenze istituzionali, giornalistiche e politiche che esse hanno provocato, a partire dal ricorso alla Consulta presentato giustamente dal Presidente della Repubblica", spiega Cicchitto. "Fra le conseguenze giornalistico-mediatiche di quelle indebite intercettazioni c'éanche il numero di Panorama che, come ha giustamente rilevato il giornalista Fasanella che ha redatto il pezzo incriminato, ha semplicemente offerto una panoramica di tutte le posizioni e le voci emerse in materia. Se il dottor Grasso, anche giocando sull'equivoco di una citazione, arriva a equiparare il numero di Panorama al fallito attentato della Addaura a Falcone, non solo afferma una autentica sciocchezza, ma cade in un incredibile e inaccettabile esercizio di faziosità politica"
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