sabato 11 gennaio 2014
​Il cavaliere:  "Vorrei essere capoilista alle Europee"
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Vorrei candidarmi alle Europee come capolista in tutte le circoscrizioni. È un Silvio Berlusconi in piena forma quello che si presenta ai coordinatori regionali freschi di nomina della nuova Forza Italia. Arriva in piazza San Lorenzo in Lucina poco dopo le 16, fa un cenno di saluto a giornalisti e operatori che sono appostati all’ingresso e sale a incontrare i nuovi responsabili di partito che sono già lì ad attenderlo da circa mezz’ora. Li sprona a strutturare il partito «in forma reticolare», vere e proprie «sentinelle della libertà» in ogni seggio, in servizio permanente, con una «rete di solidarietà, di amicizia. Perché - spiega - ci sono milioni di voti in ballo». Si riferisce al voto europeo e anche al turno amministrativo. «Faremo di tutto per accorparli con un election day il 25 maggio». Ma non esclude - anzi - che si possa aggiungere anche il voto politico, «la situazione è in rapida evoluzione, dobbiamo farci trovare pronti».Intanto, però, per le Europee si vota certamente, e per quanto concerne la sua candidatura ne parla come qualcosa di più di un auspicio. «Sono convinto che i ricorsi che ho presentato saranno accolti, me lo hanno assicurato i miei avvocati internazionali. Per cui - si dice certo - potrò candidarmi alle elezioni europee come capolista nelle circoscrizioni». Ma c’è di più. Il Cavaliere racconta anche di aver ricevuto «offerte» di candidatura da alcuni paesi tra cui la Romania, la Bulgaria, Malta e forse la Spagna: Io però - ribadisce - voglio candidarmi in Italia».Non entra nel merito del tema del giorno, la possibile intesa sulla legge elettorale, che potrebbe suonare come un via libera per l’accelerazione verso le urne. Non dice qual è la sua opzione preferita. Ma, dice, «è giusto incontrare Renzi, lo farò prima che la legge elettorale vada in Aula, cioè prima del 27 gennaio». Sottolineando che è necessario raggiungere una intesa sul modello che ha maggiore condivisione. La sua preferenza per il sistema spagnolo è nota, d’altronde, ma «non conviene impuntarsi - dice ai suoi - se la nostra prospettiva è andare al voto al più presto».Naturalmente, sul tappeto c’è anche il nuovo assetto del partito. Non c’è Giovanni Toti, all’incontro, il direttore del Tg4 e Studio aperto da tutti indicato come nuovo coordinatore unico. La sua nomina non sarebbe in discussione, ma solo sospesa per qualche giorno per convincere la varie anime del partito a remare nella stessa direzione. Un’immagine che plasticamente viene accreditata dal Cavaliere che Anna Maria Bernini e Loris Verdini ai suoi lati in questa riunione. Presenti anche alcuni deputati molto vicini al leader, Deborah Bergamini, Daniele Capezzone, Valentino Valentini. Sul coordinatore in pectore solo una battuta: «Tutto quello che tocco diventa famosissimo... pensate a quello che è successo con Dudù (il cagnolino della sua compagna) e, tutto sommato, a Toti...».Ma i mugugni nel partito ci sono eccome. I cosiddetti falchi si sentono tagliati fuori da una scelta, come quella di Toti, sulla quale invece l’ex Angelino Alfano, per dare un’idea, ha espresso giudizi positivi. Ma anche sul versante opposto non è che gente come Raffaele Fitto faccia salti di gioia aspettandosi forse qualche segnale di attenzione in più. Nella sua Puglia una delle scelte ultime di Berlusconi è a favore di Francesco Maria Amoruso, un ex di An considerato vicino a Maurizio Gasparri. Ma lui, come primo atto, ringrazia proprio Fitto per averlo sostenuto «con la sua autorevolezza». Anche se si si richiama al «maestro» Pinuccio Tatarella. Per l’ex "Delfino" Alfano, dal Cavaliere solo una frecciatina: «Ha bloccato il tesseramento e riunito poco i coordinatori. Io - promette invece - vorrò incontrarvi ogni mese».
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