venerdì 23 ottobre 2015
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Niente canone Rai per chi possiede solo pc, tablet e smartphone. È tenuto a pagarlo, anche dopo il suo inserimento nella bolletta elettrica, solo chi ha in casa un televisore o la radio. La precisazione arriva dal sottosegretario alle Comunicazioni, Antonello Giacomelli, mentre il Tesoro è al lavoro sulle ultime limature, prima della presentazione al Parlamento, all’articolo 10 della legge di Stabilità, con le nuove norme sulla tassa. Tra le novità quella sulla destinazione delle maggiori entrate che dovrebbero derivare dall’abbattimento dell’evasione fiscale garantito dal pagamento con il cedolino della luce. Tali somme finirebbero nel fondo per la riduzione della pressione fiscale: un tesoretto stimato in circa 500 milioni di euro. Già nel 2014, tra le polemiche, la Rai contribuì con 150 milioni di euro a sostenere l’operazione '80 euro'. Poi, con l’ultima legge di Stabilità, fu decisa una riduzione strutturale del 5% dei trasferimenti alla tv pubblica. Il canone Rai ammonterà a 100 euro, senza alcuna maggiorazione legata alle accise per l’elettricità. Le modalità del pagamento, che dovrebbe essere suddiviso in sei rate da 16,6 euro, saranno definite con un decreto ministeriale entro 45 giorni dall’entrata in vigore della manovra. La tassa arriverà solo con la bolletta dell’abitazione di residenza, non delle seconde case. «Saranno i cittadini – ha spiegato Giacomelli –- a dover eventualmente comunicare il mancato possesso del televisore per non pagare il canone. Una dichiarazione falsa sarà reato, ma non perché modifichiamo qualcosa. È già previsto che la autocertificazione di un dato falso sia reato. Nella legge di Stabilità esplicitiamo che vale quella regola». Quanto alla sanzione, sarà il Parlamento a decidere se mantenere l’ammontare già previsto che va «da due a sei volte» la somma dovuta o se, come ipotizzato dai tecnici del Tesoro, togliere la forbice e optare per una multa di 500 euro.
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