mercoledì 4 maggio 2016
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È una questione «di sostanza, non di procedura ». Lorenzo Dellai, capogruppo alla Camera di Democrazia Solidale-Centro Democratico, chiede chiarezza, per «una questione di civiltà». Sulle unioni civili, dice, la legge non è chiara. E per mettere paletti certi ha chiesto alla presidente Boldrini di votare prima della ex Cirinnà le mozioni che riguardano il ricorso all’utero in affitto. Ma che senso ha la mozione, che non ha valore vincolante?Intanto noi abbiamo presentato anche un ddl a prima firma dell’onorevole Gigli, per estendere anche ai comportamenti adottati all’estero la stessa sanzione prevista all’interno del nostro Paese. Quindi chiediamo che chi fa ricorso all’utero in affitto all’estero venga perseguito anche in Italia. È chiaro che il ddl ha tempi di discussione lunghi. Dunque il significato della mozione da approvare prima del passaggio della legge è importante perché esprime una volontà politica e anche perché impegna, secondo la nostra intenzione, il governo in una direzione. Pensa che il testo arrivato dal Senato abbia lasciato aperto il canale delle adozioni? Sì. Per questo riteniamo che sia fondamentale approvare la mozione: il testo sulle unioni civili al Senato ha lasciato aperto un punto, e questo va chiuso con due provvedimenti. Uno che stabilisca appunto che l’utero in affitto è reato anche se compiuto all’estero. E l’altro riguarda la riforma complessiva delle adozioni, che non deve introdurre la genitorialità per le coppie omosessuali, ma limitarsi a disciplinare i singoli casi, secondo il principio assoluto dell’interesse del bambino. Il ricorso alla fiducia su questo testo è necessario? Penso che la fiducia sia sempre una misura estrema per un governo e diventa discutibile se applicata a provvedimenti non di iniziativa governativa, come in questo caso, o a provvedimenti che riguardano aspetti più delicati, che chiamano in causa anche questioni di natura etica. Quindi confidiamo ancora che ci siano le condizioni per evitare questo passaggio. In caso contrario? Come sempre si avrebbe una radicalizzazione delle posizioni e verrebbe meno la discussione nel merito del provvedimento. Con la fiducia prevale, come è evidente, il posizionamento politico rispetto al governo. In questo caso, poi, sarebbe anche più grave perché questo provvedimento che il Senato ha approvato richiede una discussione nel merito al di fuori di ogni visione precondizionata dal punto di vista politico e ideologico. Anche perché il Senato non lo ha discusso... Esatto. Noi abbiamo sempre sostenuto una posizione di disponibilità al dialogo, ma proprio per questo riteniamo che la fiducia preventiva non aiuta. 
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