giovedì 16 ottobre 2014
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Mentre nel mondo si continuano a gettare quantità enormi di cibo, oltre 800 milioni di persone, di cui 200 milioni di bambini, non ne hanno a sufficienza. Un terzo degli alimenti prodotti sul nostro pianeta viene sprecato, si parla di 1,3 miliardi di tonnellate. L'Italia partecipa alla "festa" buttandone nella pattumiera 5 milioni di tonnellate. Sono numeri che fanno scandalo. E fanno riflettere, in particolare nella giornata dedicata dalla Fao all'alimentazione. "Non è eticamente sostenibile - sottolinea la Coldiretti - il fatto che 805 milioni di persone (1 su 10) non abbiano ancora cibo sufficiente, mentre gli sprechi alimentari hanno raggiunto 670 milioni di tonnellate nei paesi industrializzati e 630 milioni di tonnellate in quelli in via di sviluppo. Ogni anno, il cibo che viene prodotto ma non consumato, utilizza 1,4 miliardi di ettari di terreno, quasi il 30% della superficie agricola mondiale, ed è pure responsabile della produzione di 3,3 miliardi di tonnellate di gas serra".

La Mappa della fame nel mondo (Scarica l'originale dal sito della Fao: clicca sulla foto) "La lotta alla fame si combatte anche intervenendo con una più attenta gestione e distribuzione della produzione agricola ed alimentare", ha affermato il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo nel sottolineare l'importanza di promuovere modelli di consumo più sostenibile. "Solo in Italia - afferma la Cia, Confederazione Italiana Agricoltori - ogni anno finiscono nella pattumiera più di 5 milioni di tonnellate di prodotti alimentari. E anche se la crisi ha ridotto gli sprechi del 30% dal 2008, ancora oggi ogni famiglia italiana butta in media 6,5 euro a settimana di alimenti ancora commestibili". Uno scandalo se si pensa, sottolinea ancora la Cia che "nell'ultimo anno sono aumentate del 10% le famiglie che hanno chiesto aiuto per mangiare, per un totale di 4 milioni di persone". La mancanza di cibo, che colpisce più di 200 milioni di bambini, dei quali 162 milioni affetti da malnutrizione cronica, "significa - denuncia il presidente dell'Unicef Italia, Giacomo Guerrera, - che un bambino su 4 a livello globale ha ritardi nella crescita, con conseguenze irreversibili sul suo sviluppo fisico e intellettivo".
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