sabato 21 luglio 2012
La peggior situazione la vive la Catalogna: la regione di Barcellona deve affrontare 5 miliardi e 755 milioni di debito in scadenza nel 2012, più del doppio dei 2 miliardi e 883 milioni della Comunitá di Valencia, che ieri ha chiesto aiuto al Governo centrale. La marcia dei disoccupati arriva a Madrid.​
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Sei regioni spagnole si preparano a chiedere aiuto economico al Governo centrale, seguendo quanto reso ufficiale ieri dalla Comunità di Valencia. Lo scrive oggi El País, confermando così quanto anticipato ieri proprio dai dirigente valenciani, che assicuravano essere "solo i primi", ma non gli unici, ad aderire al meccanismo di finanziamento messo a disposizione delle comunità autonome. Secondo il quotidiano spagnolo, Catalogna, Castiglia-La Mancia, Baleari, Murcia, Canarie e Andalusia non possono affrontare le scadenza dei propri debiti a causa delle dure condizioni imposte dai mercati. In totale, infatti, i governi regionali si trovano con 15 miliardi e 800 milioni di euro di debiti (si includono prestiti e crediti concessi) in scadenza nel 2012. Inoltre - assicura il quotidiano - dovranno formalizzare altri 15 miliardi di debito per finanziare il deficit permesso per quest'anno, dell'1,5% del PIL.La peggior situazione la vive la Catalogna: la regione di Barcellona deve affrontare 5 miliardi e 755 milioni di debito in scadenza nel 2012, più del doppio dei 2 miliardi e 883 milioni della Comunità di Valencia, che ieri ha chiesto aiuto al Governo centrale. Nonostante l' esecutivo di Rajoy non abbia voluto ammorbidire gli obiettivi di riduzione dei deficit delle regioni, lo scorso 13 di luglio ha acconsentito a creare il fondo con cui ora dotare di liquidità le regioni che lo richiedano. Il fondo dispone di un massimo di 18 miliardi per il 2012, ed è gestito dall'Istituto di Credito Ufficiale, finanziato dal Tesoro iberico. Una parte dei fondi la ottiene inoltre grazie a un prestito di 6 miliardi di euro da parte dell'istituto statale delle Lotterie (Loterias y Apuestas del Estado). Come ricordò la scorsa settimana la vicepresidente del Governo, Soraya Sáenz de Santamaría, si tratta di un fondo "per situazioni straordinarie" che pertanto sarà concesso "a condizioni straordinarie".LA MARCIA DEI DISOCCUPATI ARRIVA A MADRID"Non siamo un numero o un pretesto siamo parte della soluzione". È la rivendicazione con cui due marce di disoccupati arrivano oggi a Madrid, dieci giorni dopo la "marcia nera" dei minatori. Si tratta di poche centinaia di persone, che vogliono però rappresentare i 5 milioni di disoccupati spagnoli. Divisi in diverse colonne, i 'pellegrinIi', in cammino da un mese, non hanno ottenuto altro appoggio logistico che quello ricevuto nei paesi e nelle città che hanno attraversato. L'iniziativa, promossa dagli "indignados" del 15M, si concluderà con una concentrazione davanti al Ministero del Lavoro e, nel pomeriggio di oggi, con una manifestazione in cui i disoccupati chiederanno "un vero cambio nella gestione politico-amministrativa, economica e sociale del Paese".
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